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I Verdi europei cercano un rilancio: “Serve una transizione giusta e più coraggio politico”

Terry Reintke, Ciarán Cuffe, Vula Tsetsi e Benedetta De Marte aprono la riunione del Partito Verde Europeo il 13 giugno 2025 a Bruxelles, in Belgio
Terry Reintke, Ciarán Cuffe, Vula Tsetsi e Benedetta De Marte aprono la riunione del Partito Verde Europeo il 13 giugno 2025 a Bruxelles, in Belgio Diritti d'autore  Bernal Revert/ BR&U
Diritti d'autore Bernal Revert/ BR&U
Di Amandine Hess
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Più di 40 leader dei partiti verdi europei si sono incontrati a Bruxelles. Il partito vuole mettere sul tavolo un piano di investimenti verdi per sostenere una "giusta transizione"

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I partiti verdi europei, in difficoltà e in calo di consensi, si sono riuniti a Bruxelles per riflettere sui recenti insuccessi elettorali e prepararsi a un possibile rilancio.

L'obiettivo è puntare su una “transizione giusta” che tenga conto delle preoccupazioni dei cittadini. Per farlo, gli ecologisti propongono un piano di investimenti verdi su scala europea.

"Ciò di cui abbiamo assolutamente bisogno è dare risposte concrete alle preoccupazioni quotidiane dei cittadini sul costo della vita", ha dichiarato a Euronews Vula Tsetsi, co-presidente del Partito Verde Europeo.

"Pensiamo sia fondamentale non mettere in contrapposizione il bilancio per difesa e sicurezza con la transizione giusta, il costo della vita e un’Europa più sociale. Ma per farlo servono investimenti e coraggio politico", ha aggiunto.

Nel frattempo, in un contesto in cui “semplificazione” è la parola d’ordine della Commissione europea, Ciarán Cuffe, co-presidente del partito, si dice "preoccupato" per il futuro del Green Deal europeo, la tabella di marcia dell’Ue per la neutralità climatica entro il 2050. Ha lanciato un monito: "Non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca".

"Se vogliamo semplificare la legislazione europea, non dobbiamo dimenticare perché queste norme esistono. Per esempio, la due diligence sulla sostenibilità aziendale serve a fermare le moderne fabbriche di sfruttamento in Bangladesh e altrove", ha spiegato.

Gli ultimi risultati elettorali dei Verdi

Negli ultimi dodici mesi, i Verdi hanno subito diverse battute d’arresto elettorali. Nella legislatura 2019-2024 erano il quarto gruppo più numeroso al Parlamento europeo. Dopo le elezioni di giugno, hanno perso 18 seggi, scendendo da 71 a 53 deputati.

Anche a livello nazionale la tendenza è negativa. Alle elezioni federali tedesche di febbraio, i Verdi guidati da Robert Habeck hanno ottenuto l’11,61 per cento dei voti, perdendo 33 seggi al Bundestag. In Austria, i Verdi - Alternativa Verde, alleati di governo dell’Övp, sono scesi all’8,24 per cento, con una perdita di 10 seggi nel Consiglio nazionale.

"Essere al governo significa accettare compromessi. E questo non rende facile conquistare il consenso degli elettori", ha ammesso Tsetsi.

Ciarán Cuffe attribuisce in parte i risultati negativi anche alla difficoltà del partito nell’affrontare il tema della difesa.

Venerdì, i Verdi hanno ribadito l’urgenza di ampliare il concetto di sicurezza, includendo non solo la difesa militare, ma anche la sicurezza alimentare e ambientale.

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