La sede centrale di Radio Free Europe/Radio Liberty è a Washington, mentre la sede giornalistica si trova nella Repubblica Ceca
L’Unione europea ha deciso di intervenire a sostegno di Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL), approvando un finanziamento di emergenza da 5,5 milioni di euro per scongiurarne la chiusura dopo i tagli alle sovvenzioni imposti dall’amministrazione Trump. La storica emittente, nata durante la Guerra Fredda per contrastare la propaganda sovietica, rischiava lo stop definitivo a partire da giugno.
Una voce indipendente sotto attacco
La rete, che trasmette in 27 lingue in 23 Paesi dell’Europa orientale, dell’Asia centrale e del Medio Oriente, è considerata da Bruxelles uno strumento chiave per la libera informazione in regioni dove la censura mediatica è diffusa. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha spiegato che il fondo europeo costituisce una “rete di sicurezza per il giornalismo indipendente”.
"Non possiamo sostituire totalmente il finanziamento statunitense, ma possiamo sostenere il lavoro di Radio Free Europe in aree strategiche vicine a noi, dove le notizie esterne sono fondamentali", ha dichiarato Kallas, riferendosi in particolare ai Paesi dell’ex blocco sovietico.
Un faro democratico nell’Est Europa
Il sostegno dell’Ue arriva in un momento delicato per l’emittente, che opera da 75 anni ed è considerata da molti un baluardo democratico nelle zone di crisi. Kallas ha ricordato il ruolo fondamentale della rete nella sua infanzia in Estonia, all’epoca parte dell’URSS: "Era dalla radio che ricevevamo informazioni vere. È stata un faro di democrazia", ha detto a marzo.
La sede editoriale di RFE/RL si trova oggi a Praga, nella Repubblica Ceca, Paese che ha giocato un ruolo di primo piano nel sollecitare il sostegno europeo.
Trump contro la stampa internazionale
La crisi finanziaria della rete è scoppiata dopo che l’amministrazione Trump ha sospeso 12 milioni di dollari già stanziati dal Congresso, accusando l’emittente di orientamento liberale. Gli avvocati di RFE/RL hanno fatto ricorso, e un giudice federale statunitense ha recentemente ordinato la restituzione dei fondi. Ma senza il supporto europeo, RFE/RL sarebbe comunque stata costretta a interrompere le attività entro poche settimane.
Appello ai 27: servono fondi a lungo termine
Il contratto firmato con l’Ue è definito come un intervento temporaneo e mirato. Kallas ha però lanciato un appello ai 27 Stati membri dell’Unione affinché contribuiscano con ulteriori risorse per assicurare la sopravvivenza a lungo termine della rete.
L’intervento dell’Ue sottolinea la strategicità dell’informazione indipendente nel contesto geopolitico attuale, soprattutto in aree dove la disinformazione è un’arma politica.