La Russia zittisce Radio Free Europe: "Organizzazione indesiderabile"

I media in Russia rischiano l'etichetta di "organizzazioni indesiderabili"
I media in Russia rischiano l'etichetta di "organizzazioni indesiderabili" Diritti d'autore Vladimir Voronin/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Stefania De Michele
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L'etichetta di "indesiderabilità", che si aggiunge alla precedente di "agente straniero", vieta di fatto all'emissione radiofonica di lavorare in Russia ed espone chiunque collabori con la radio a potenziali azioni penali

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La Russia ha qualificato Radio Free Europe-Radio Liberty come "organizzazione indesiderabile" e l'ha messa al bando. L’emittente radiofonica, fondata dal Congresso degli Stati Uniti, trasmette in 28 lingue in Europa, Asia e Medio Oriente.

Il marchio di "indesiderabilità", che si aggiunge alla precedente etichetta di "agente straniero", vieta all'emittente di lavorare in Russia e, di fatto, espone chiunque collabori con la radio a potenziali azioni penali.

L'avvocato Maksim Olenichev sostiene che le autorità possono ora prendere di mira gli utenti, in Russia, semplicemente per aver condiviso i link di Rfe/Rl sui social media. 

È improbabile che la legge abbia effetti sul pubblico russo al di fuori dei confini perché l'Interpol considera le azioni penali basate su articoli di legge riguardanti organizzazioni "indesiderabili" come persecuzione politica.

In Russia a rischio i giornalisti "indesiderabili" ma anche gli utenti

"In Russia è ora in vigore un cosiddetto pacchetto di leggi che consente alle autorità di polizia russe di ottenere l'accesso, senza il consenso degli utenti, ai loro contenuti su Internet e sui social network russi. Pertanto, piattaforme come VKontakte, Mail.Ru, Odnoklasniki, ecc. non sono sicure - spiega Olenichev - Insomma, le autorità russe possono accedere ai contenuti inseriti senza il consenso del proprietario, fare screenshot, intentare cause amministrative e perseguire per l'inserimento di contenuti".

La detenzione della giornalista Kurmasheva

Martedì la Corte Suprema del Tatarstan ha deciso di estendere la custodia in carcere per Alsu Kurmasheva, redattrice del servizio tataro-bashkir di RFE/RL. Kurmasheva, che ha la cittadinanza statunitense e russa e vive a Praga, è in detenzione in attesa di giudizio ed è stata accusata di aver diffuso "false informazioni" sull'esercito russo e di non essersi registrata come "agente straniero".

La giornalista era stata arrestata a ottobre, quando si è recata a Kazan per un'emergenza familiare. È stata trattenuta in attesa del volo di ritorno e le sono stati confiscati i passaporti russo e americano. 

La custodia della Kurmasheva è stata prorogata di due mesi, fino al 5 aprile. Radio Free Europe-Radio Liberty (Rfe/Rl) definisce la sua detenzione ingiusta e politicamente motivata. In caso di condanna, rischia fino a cinque anni di carcere.

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