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Coalizione volenterosi: sostenere Ucraina ma senza invio truppe, no a revoca sanzioni russe

Il presidente francese Emmanuel Macron accoglie il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima dell'incontro di giovedì della cosiddetta "coalizione dei volenterosi"
Il presidente francese Emmanuel Macron accoglie il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima dell'incontro di giovedì della cosiddetta "coalizione dei volenterosi" Diritti d'autore  Thibault Camus/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Thibault Camus/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I leader di quasi 30 Paesi e i capi di Nato e Ue si sono incontrati a Parigi per discutere del rafforzamento degli aiuti a Kiev e del dispiegamento di truppe europee per garantire una pace a lungo termine. Ma Macron frena: non c'è unanimità su truppe peacekeeping

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L'Europa deve dimostrare di sapersi difendere, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky mentre gli alleati europei si riunivano a Parigi giovedì per un vertice sulla sicurezza dell'Ucraina e per gettare le basi per dare al Paese garanzie di sicurezza a lungo termine con la Russia.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha ospitato i leader di 31 Paesi e i capi di Nato e Ue della cosiddetta coalizione dei volenterosi. Al termine del summit all'Eliseo Macron ha detto che Francia e Gran Bretagna guideranno gli sforzi della coalizione degli alleati dell'Ucraina. La missione franco-britannica si recherà in Ucraina per lavorare al rafforzamento dell'esercito ucraino, ha spiegato il capo di Stato francese.

Macron: non c'è unanimità su truppe peacekeeping

Sull'invio di truppe di peacekeepinging in Ucraina è stato lo stesso presidente francese a dire alla fine del vertice che "Non c'è unanimità" tra i leader. "Alcuni Paesi non hanno la capacità di farlo, altri non hanno il contesto politico che consente loro di essere d'accordo", ha detto Macron all'Eliseo.

All'indomani del summit il presidente francese aveva dichiarato che la forza proposta potrebbe dispiegarsi in "città importanti, basi strategiche" in Ucraina e rispondere a un eventuale attacco russo. "Se ci fosse di nuovo un'aggressione generalizzata contro il suolo ucraino, questi eserciti sarebbero, di fatto, sotto attacco e allora è il nostro solito quadro di impegno", ha detto Macron. "I nostri soldati, quando sono impegnati e schierati, sono lì per reagire e rispondere alle decisioni del comandante in capo e, se si trovano in una situazione di conflitto, per rispondervi".

"Quindi non siamo in prima linea, non andiamo a combattere, ma siamo lì per garantire una pace duratura. È un approccio pacifista", ha aggiunto. "Gli unici che in quel momento potrebbero scatenare un conflitto, una situazione bellicosa, sarebbero i russi se decidessero di nuovo di lanciare un'aggressione".

Zelensky invita "volenterosi" a Kiev, ora serve piano chiaro

"Abbiamo bisogno di un piano chiaro, uno su cui tutti concordiamo e che possiamo iniziare a implementare, basato sulle opzioni e sulle esperienze che sono già stati discussi con voi e che sono a vostra disposizione". Lo ha scritto sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il vertice a Parigi.

"Vogliamo invitare un piccolo gruppo di persone, i vostri rappresentanti, in Ucraina per sviluppare questo piano insieme", ha spiegato. "La nostra coalizione di partner disponibili e capaci sta già lavorando, sia politicamente che militarmente. Sono grato alla Francia, al Regno Unito e a tutti i soggetti coinvolti per il loro sincero impegno nell'aiutarci a costruire una sicurezza duratura", ha aggiunto. "Durante questo incontro, nei prossimi colloqui militari e in tutte le nostre discussioni qui in Europa e con altri partner, compresi gli Stati Uniti, dobbiamo rispondere ad alcune domande molto specifiche: quali paesi saranno coinvolti a terra, in cielo e in mare in Ucraina? Dove saranno localizzate esattamente queste forze? Quali saranno il numero e la struttura di queste forze? Quali saranno le loro procedure di risposta in caso di minaccia? Quando la nostra coalizione schiererà effettivamente le sue truppe in Ucraina? Quando inizierà il cessate il fuoco o quando la guerra sarà completamente finita e sarà raggiunto un accordo?", ha scritto Zelensky.

Starmer: nessuno stop alle sanzioni a Mosca per ora

I leader dei volenterosi hanno respinto l'ipotesi di una revoca delle sanzioni contro la Russia e hanno invece preso in considerazione l'idea di rafforzarle per aumentare la pressione su Mosca. "Non ha senso porre fine alle sanzioni finché la pace non sarà veramente ristabilita, e purtroppo siamo ancora lontani da questo", ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo il vertice.

"Non è ancora il momento di revocare le sanzioni" contro la Russia per la guerra in Ucraina. Lo ha ribadito il premier britannico Keir Starmer dopo il vertice di Parigi, rivolgendosi ai media con al fianco il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e lasciando il meeting assieme a lui. Starmer ha poi rivendicato il sostegno dei Paesi della cosiddetta coalizione dei volenterosi "in un momento cruciale". Un sostegno destinato a proseguire "per tutto il tempo necessario", ha insistito, dopo gli aiuti assicurati "in tre anni di guerra".

"Togliere le sanzioni alla Russia ora sarebbe un disastro per la diplomazia. Le sanzioni sono uno dei pochi veri strumenti che il mondo ha per fare pressione sulla Russia affinché intraprenda colloqui seri", ha scritto su X Zelensky.

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