Mentre tutti i leader dell'Ue hanno appoggiato le conclusioni sul rafforzamento della difesa europea, il primo ministro ungherese ha scelto di non partecipare alle dichiarazioni sul continuo sostegno del blocco a Kiev
Passi in avanti al Consiglio europeo speciale sulla difesa e sulla pace in Ucraina per il rafforzamento della spesa militare del blocco
Tutti i leader hanno concordato le dichiarazioni sul rafforzamento della difesa collettiva del blocco, che fanno riferimento all'iniziativa in cinque punti presentata all'inizio della settimana dal capo della Commissione europea Ursula von der Leyen, volta a iniettare nuovi fondi per il riarmo del continente.
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha però rinunciato alle conclusioni congiunte dell'Ue sul sostegno all'Ucraina in un vertice di crisi a Bruxelles, costringendo le dichiarazioni ad essere adottate dagli altri 26 Stati membri.
Parlando ai giornalisti nella tarda serata di giovedì, il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha difeso l'unità del blocco, affermando che “l'Ungheria è isolata - 26 sono più di uno”.
Il vertice straordinario è stato inizialmente convocato in risposta ai colloqui tra Stati Uniti e Russia sul futuro dell'Ucraina ed è stato inquadrato come una dimostrazione congiunta della volontà dell'Ue di intensificare gli sforzi per sostenere l'Ucraina nel breve termine e garantire la sua autonomia strategica per difendersi nel lungo termine.
Dopo l'incontro di giovedì con i leader dell'Ue e il Segretario generale della Nato, il presidente Zelensky ha confermato che i funzionari ucraini e americani si incontreranno in Arabia Saudita per colloqui la prossima settimana, in un segno di distensione dopo che le relazioni tra le due parti sono state messe a dura prova dallo scontro tra Zelensky e Trump nello Studio Ovale la scorsa settimana.
Parlando dopo il vertice, il presidente francese Emmanuel Macron ha illustrato le potenziali garanzie di sicurezza discusse dai leader. Queste includono il potenziale dispiegamento di truppe straniere come parte di una forza di pace in Ucraina, una prospettiva che Giorgia Meloni ha escluso per le truppe italiane.