Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Von der Leyen intende sospendere il Patto di Stabilità per aumentare la spesa per la difesa

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen arriva per una cena all'Eliseo, durante gli eventi a margine del vertice sull'AI a Parigi, 10 febbraio 2025.
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen arriva per una cena all'Eliseo, durante gli eventi a margine del vertice sull'AI a Parigi, 10 febbraio 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Alice Tidey
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

La Commissione Ue proporrà di attivare la clausola di salvaguardia fiscale per gli investimenti nella difesa, come annunciato dalla presidente a Monaco. "Consentirà agli Stati membri di aumentare in modo sostanziale le spese per la difesa"

PUBBLICITÀ

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato venerdì che proporrà di attivare la clausola di salvaguardia delle regole fiscali del blocco nel tentativo di incrementare "sostanzialmente" gli investimenti nella difesa degli Stati membri.

La misura, ha dichiarato von der Leyen alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, sarà attuata in "modo controllato e condizionato" e sarà seguita da "un pacchetto più ampio di strumenti su misura per affrontare la situazione specifica di ciascuno dei nostri Stati membri".

In base al Patto di Stabilità e crescita, gli Stati membri sono obbligati ad attuare una politica fiscale che mira a mantenere il debito pubblico sotto il tre per cento del Pil e il debito sotto il 60 per cento del Pil. In caso contrario, la Commissione può avviare una procedura per disavanzo eccessivo (Pde) e comminare sanzioni, tra cui multe. Otto Stati membri - Belgio, Francia, Ungheria, Italia, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia - sono attualmente oggetto di tale procedura.

Diversi Paesi Ue, tra cui Polonia, Italia, Grecia e i Paesi baltici, hanno chiesto una revisione del Patto, citando il precedente creato durante la pandemia da Covid-19, quando la Commissione ha sospeso le norme fiscali per consentire ai governi di assistere le imprese e i cittadini con le fatture dovute alla pandemia.

Anche un meeting informale dei leader dell'Ue a Bruxelles all'inizio del mese, dedicato a come potenziare le capacità di difesa e i finanziamenti in tutto il blocco, aveva individuato la misura come prioritaria, soprattutto perché è tra le opzioni meno controverse sul tavolo.

Previsti 500 miliardi di investimenti in dieci anni

Il blocco ha bisogno di investire circa 500 miliardi di euro nella sua difesa nel prossimo decennio per continuare a sostenere l'Ucraina, ma anche per assicurarsi di potersi proteggere da solo, se necessario, contro qualsiasi aggressione.

Sono inoltre in corso negoziati tra gli alleati della Nato, che comprendono 23 Stati membri dell'Ue, per aumentare l'obiettivo di spesa per la difesa dall'attuale livello del due per cento del Pil. La decisione dovrebbe essere annunciata in occasione del vertice che si terrà all'Aia a fine giugno.

I 27 Stati membri spendono collettivamente circa il due per cento del Pil per la difesa, ha dichiarato von der Leyen, con una spesa totale combinata che ha raggiunto i 320 miliardi l'anno scorso, rispetto ai 200 miliardi prima che la Russia lanciasse il suo attacco su larga scala contro l'Ucraina.

"Ma dovremo aumentare ancora una volta questa cifra in modo considerevole. Perché passare da poco meno del due a più del tre per cento significherà centinaia di miliardi di investimenti in più ogni anno. Abbiamo quindi bisogno di un approccio coraggioso", ha dichiarato la presidente.

La strada verso una strategia di difesa comune

Il 19 marzo la Commissione presenterà il suo Libro bianco sulla difesa, per delineare le capacità militari in cui ritiene che l'Ue debba investire collettivamente e i modi migliori per finanziarle.

I leader dovrebbero poi approvare queste opzioni al vertice di giugno.

Alcune delle opzioni che sembrano già aver raccolto il consenso degli Stati membri sono la modifica delle regole di prestito della Banca europea per gli investimenti (Bei) e delle banche private europee.

Una modifica del mandato della Bei, ha dichiarato von der Leyen all'inizio del mese, "renderebbe più facile per il settore bancario privato seguirne l'esempio".

I risparmi delle famiglie europee ammontano a quasi 1.400 miliardi di euro, ben al di sopra degli 800 miliardi di euro degli Stati Uniti, ma poco di questo denaro viene investito nella difesa, poiché il settore non è considerato sostenibile secondo le regole di tassazione del blocco.

Diversi Stati membri, tra cui Francia, Spagna e Italia, stanno chiedendo l'emissione dei cosiddetti Eurobond per finanziare il potenziamento della base industriale della difesa. Questo strumento, lanciato per la prima volta per scuotere l'economia del blocco dal torpore indotto dal Covid, è tuttavia fortemente osteggiato da alcuni Paesi come Paesi Bassi e Germania.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Zelensky: "Serve l'esercito europeo in caso gli Usa non vi proteggano", l'Europa ci lavora

Monaco, l'Ue cerca un terreno comune con gli Usa, ma Vance attacca: "Libertà di parola in ritirata"

Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti chiede chiarimenti