Una delegazione parlamentare slovacca si trova nella capitale russa per discutere delle forniture di gas. Il suo viaggio è stato ostacolato da un incidente diplomatico, con la Polonia che avrebbe negato lo spazio aereo ai rappresentanti slovacchi, costretti a prendere una strada alternativa
Una delegazione, guidata dai vicepresidenti del Parlamento slovacco Andrej Danko e Tibor Gašpar, è arrivata a Mosca per discutere della ripresa delle forniture di gas russo al Paese con importanti esponenti politici russi, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov.
Come riporta il quotidiano Novaya Sovo di Bratislava, la delegazione parlamentare slovacca ha dovuto raggiungere in Russia sorvolando la Repubblica Ceca, la Germania e il Mar Baltico, passando per la regione russa di Kaliningrad, sopra la Lituania e la Bielorussia, in quanto Varsavia ha negato all'aereo speciale del governo slovacco il permesso di attraversare lo spazio aereo polacco.
Danko ha detto che, pur non comprendendo la posizione dei polacchi, l'ha accettata, sottolineando che lo scopo del viaggio era quello di mostrare che “in Russia si vive come in qualsiasi altro posto, e che tedeschi, francesi e americani vi fanno affari”.
Gašpar ha affermato che i colloqui riguarderanno anche una serie di questioni, tra cui la fornitura di gas alla Slovacchia e la guerra in Ucraina. Ha detto che la delegazione intende chiedere se la Gazprom russa sarà in grado di continuare a fornire gas alla Slovacchia nonostante il blocco del transito in Ucraina.
Il viaggio a Mosca dei membri della coalizione di governo slovacca ha scatenato critiche sia da parte dell'opinione pubblica slovacca sia da parte dei loro stessi alleati, come riporta Euractiv.
I rappresentanti del partito di coalizione Hlas-SD hanno annunciato che martedì si recheranno in Ucraina per “compensare” il viaggio a Mosca dei rappresentanti di Smer e Sns e la visita a sorpresa del primo ministro Robert Fico a Vladimir Putin a dicembre. La delegazione discuterà del ruolo della Slovacchia come partner dell'Ucraina nei negoziati di adesione all'Ue, ma anche della sicurezza energetica e della ricostruzione postbellica.