Colloqui in Libano e in Siria per il ministro degli Esteri italiano. Prima di recarsi a Beirut, Tajani ha incontrato il leader de facto della Siria Ahmed al Sharaa, nella sua prima visita a Damasco dopo la caduta del regime di Bashar al Assad
Dopo la visita a Damasco, in Siraia, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha incontrato a Beirut il neoeletto Presidente libanese Joseph Aoun. Il ministro ha elogiato la leadership di Aoun, affermando che un presidente con una "personalità molto influente" contribuirebbe alla pace nella regione.
Parlando all'ambasciata italiana, Tajani ha detto che la stabilità del Libano potrebbe aiutare a far rispettare il cessate il fuoco e contribuire agli sforzi per stabilire un cessate il fuoco a Gaza.
"Penso che la stabilità del Libano rafforzerà il cessate il fuoco nel sud del Paese e aiuterà anche, credo, ad accelerare il cessate il fuoco a Gaza. Ci sono ostaggi, ci sono troppi morti e quindi, sia per la popolazione palestinese che per gli ostaggi, dobbiamo fare in fretta", ha detto ai giornalisti. Tajani ha anche tenuto una videochiamata con ufficiali e soldati del battaglione italiano in servizio presso la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil).
L'impegno militare dell'Italia in Libano
L'Unifil è una missione internazionale istituita dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 1978 per ripristinare la pace e la sicurezza nel Libano meridionale, vicino al confine con Israele. L'Italia mantiene all'interno dell'Unifil un contingente di 1.067 uomini, tra cui l'unità Italair, un team di forze congiunte che opera con elicotteri.
Italair è composta principalmente da personale dell'Esercito italiano, con contributi della Marina e dell'Aeronautica. Costituita nel 1979, è la più longeva unità di missione internazionale italiana, che ha sempre sostenuto le attività delle Nazioni Unite in Libano.
A dicembre, Tajani ha condannato l'attacco a una base Unifil che ha ferito quattro peacekeepers italiani.
La base è stata colpita da razzi presumibilmente lanciati da Hezbollah o dai suoi affiliati durante un anno di ostilità tra il gruppo militante e Israele, conclusosi con un cessate il fuoco a fine novembre dello scorso anno. L'attacco è stato criticato anche dalla prima ministra italiano Giorgia Meloni.
I colloqui di Tajani con Aoun a Beirut sono avvenuti nello stesso giorno in cui Tajani ha incontrato il leader de facto della Siria Ahmed al Sharaa, nella sua prima visita a Damasco dopo la caduta, lo scorso anno, del leader storico Bashar al-Assad.
Al Sharaa ha assunto l'incarico di capo della nuova amministrazione siriana dopo la fulminea offensiva dei ribelli che ha rovesciato il regime di Bashar al Assad a dicembre.
Tajani ha anche avuto colloqui con il ministro degli Esteri siriano, Asaad al Shaibani.
"L'Italia è pronta a fare la sua parte per incoraggiare il processo di riforme in Siria", ha detto Tajani a Damasco, sottolineando che l'Italia ha riaperto la sua ambasciata a Damasco lo scorso anno. "Vogliamo rilanciare la cooperazione economica in settori cruciali. Vogliamo essere un ponte tra la nuova Siria e l'Ue", ha aggiunto il ministro.