Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla più grande compagnia di gas e petrolio della Serbia, controllata dal gigante russo Gazprom
Il presidente serbo Aleksander Vučić ha dichiarato venerdì che terrà dei colloqui con il presidente russo Vladimir Putin dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Nis, la principale compagnia di gas e petrolio della Serbia. La società è in larga parte controllata dalla russa Gazprom.
In una conferenza stampa, Vučić ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno chiesto l'immediata rimozione della compagnia statale russa da Nis.
Secondo il presidente, "da quello che abbiamo visto, si tratta più di 'rimozione' che di 'riduzione'". Non accettano nemmeno un'opzione del 49 per cento. Vogliono un'uscita completa da Nis.
"Nis potrà proseguire con le sue operazioni regolari, ma dovremmo avviare immediatamente un piano per cambiare l'assetto proprietario", prosegue Vučić.
Sabato, i dettagli delle richieste sulle sanzioni dovrebbero essere spiegati in una conferenza stampa congiunta tra i rappresentanti serbi e statunitensi.
Si ipotizza che i colloqui con Putin possano mettere sul tavolo l'acquisto da parte della Serbia della quota russa nella società.
Finora lo Stato balcanico ha avuto un vantaggio competitivo grazie all'accordo con Mosca. L'imposizione delle nuove sanzioni potrebbe quindi significare un duro colpo per l'economia del Paese.