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Ucraina: prima visita di Kallas, Costa e Kos a Kiev, "Ue continuerà a sostenere il Paese"

L'Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri Kaja Kallas, il Presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la Commissaria all'Allargamento Marta Kos arrivano a Kiev, 1 dicembre 2024
L'Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri Kaja Kallas, il Presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la Commissaria all'Allargamento Marta Kos arrivano a Kiev, 1 dicembre 2024 Diritti d'autore  Twitter
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Di Euronews & Daniel Bellamy
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Prima visita nella capitale ucraina della nuova capa della diplomazia Ue, del presidente del Consiglio Ue e della commissaria per l'Allargamento dell'Unione. Kallas ribadisce il sostegno di Bruxelles al Paese

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La nuova Alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la commissaria per l'allargamento Marta Kos sono arrivati a Kiev domenica, in quella che è stata la loro prima visita ufficiale all'estero.

I tre hanno avuto dei colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che chiede da tempo più armi per combattere i russi, ma non è ancora chiaro se l'Unione europea intensificherà gli aiuti militari.

"L'incrollabile determinazione dell'Ucraina sopravviverà a lungo alle illusioni imperialistiche di Putin. L'Unione europea continuerà a sostenere l'Ucraina", ha scritto Kallas su X, postando una foto della visita al muro della Memoria a Kiev.

Dubbi sugli aiuti a Kiev dopo l'insediamento di Trump

Con l'insediamento del presidente eletto Donald Trump a gennaio, nell'Ue e altrove si teme che gli aiuti militari statunitensi all'Ucraina possano rallentare o addirittura cessare del tutto.

Trump ha criticato i miliardi di dollari che l'amministrazione Biden ha versato all'Ucraina e ha detto che potrebbe porre fine alla guerra in 24 ore, commenti che sembrano suggerire che farebbe pressione sull'Ucraina affinché ceda il territorio ora occupato dalla Russia.

Dall'inizio della guerra, nel 2022, la Russia ha speso enormi quantità di armi e di vite umane per ottenere piccoli ma costanti guadagni territoriali, che vanno ad aggiungersi al quinto dell'Ucraina che già controlla nell'Ucraina orientale e meridionale.

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