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Proteste in Serbia: scontri a Novi Sad, arrestato a Belgrado il leader dell'opposizione

Scontri tra polizia serba e manifestanti
Scontri tra polizia serba e manifestanti Diritti d'autore  AP/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Eurones
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Per il secondo giorno consecutivo attivisti dell'opposizione sono scesi in strada anche a Novi Sad per protestare davanti alla sede della procura, chiedendo l'individuazione dei responsabili del tragico crollo del tetto alla stazione ferroviaria

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Savo Manojlovic, leader dell'opposizione serba, è stato arrestato mercoledì a Belgrado per aver preso parte a una protesta contro il progetto di demolizione del ponte sul fiume Sava. Lo Stari Savski Most (Vecchio ponte sulla Sava, ndr.), costruito nel 1942 da una ditta tedesca, è il ponte stradale più piccolo della capitale serba, utilizzato sia per le auto che per i tram.

Una parte dei cittadini si oppone alla sua demolizione, avviata per gradi all'inizio di novembre - i lavori di realizzazione del nuovo ponte dovrebbero richiedere 3 anni. Da alcuni giorni si rinnovano proteste e sit in di gruppi di attivisti, che bloccano la circolazione nella zona, ostacolando al tempo stesso i lavori in corso per lo smantellamento del ponte.

Gli attivisti dell'opposizione sostengono che il ponte esistente, che trasporta i tram e il traffico automobilistico sul fiume Sava, tra la parte nuova e quella vecchia di Belgrado, debba essere preservato. Manojlovic è stato bloccato con forza dalla polizia, che poi lo ha portato via di peso.

Mercoledì i manifestanti, sempre a difesa dello Stari Savski Most, hanno bloccato per circa mezz'ora anche il Brankov Most, un altro ponte sulla Sava, di fondamentale importanza per i collegamenti tra il centro storico e l'enorme e moderno quartiere residenziale di Novi Beograd. Si sono registrati momenti di tensione con la polizia, intervenuta per evitare violenze e indurre i dimostranti a desistere dalla loro azione.

Proteste a Novi Sad dopo il crollo della tettoia della stazione ferroviaria

Per il secondo giorno consecutivo attivisti dell'opposizione sono scesi in strada anche a Novi Sad, nel nord della Serbia, per protestare davanti alla sede della procura, chiedendo l'individuazione dei responsabili del tragico crollo della tettoia della stazione ferroviaria locale. Nell'incidente del primo novembre scorso sono morte 15 persone, due feriti sono ancora in condizioni molto gravi in ospedale. I dimostranti chiedono al tempo stesso il rilascio degli attivisti arrestati nel corso dei violenti disordini del 5 novembre, quando in una manifestazione antigovernativa sono stati gravemente danneggiati la sede del Municipio di Novi Sad e alcune sezioni del partito conservatore Sns al governo.

Crollo tettoia della stazione ferroviaria di Novi Sad: Vucic attende dimissioni ministri

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato di aspettarsi nella giornata di mercoledì "nuove dimissioni nel governo" e, ha aggiunto, "anche in altri incarichi", a causa dell'incidente avvenuto alla stazione ferroviaria di Novi Sad il primo novembre.

In un discorso alla nazione il presidente si è detto "sicuro" che la Procura competente prenderà le misure di questo caso "il più presto possibile". Dopo il crollo della tettoia alla stazione ferroviaria del capoluogo della Vojvodina finora si è dimesso il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Goran Vesic.

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