Mario Draghi: "Rafforzare la cooperazione energetica col Qatar"

AP Photo
AP Photo Diritti d'autore Kenzo Tribouillard/AFP or licensors
Diritti d'autore Kenzo Tribouillard/AFP or licensors
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il premier italiano, che pensa a come ridurre il più velocemente possibile la dipendenza dal gas russo, ha parlato con l'emiro Al Thani: Bruxelles svelerà a breve i piani per abbandonare i combustibili fossili russi

PUBBLICITÀ

Per l'Unione europea, è il momento di porre fine, una volta per tutte, alla dipendenza dal gas russo.

Mentre la guerra continua a mietere vittime in Ucraina, gli Stati membri sono di fronte ad un vicolo cieco sul fronte energetico.

Con una pressione crescente finalizzata a diversificare i fornitori, l'obiettivo è quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Nonostante mettere in pratica il tutto sia poco agevole, Stati come l'Italia si stanno già muovendo in tal senso.

"Diversificazione, riorganizzazione e compensazione, per tutelare cittadini e imprese - dice MARIO DRAGHI, primo ministro italiano - l'Italia sta lavorando per ridurre il più velocemente possibile la dipendenza dal gas russo.

Ho parlato al telefono con l'emiro del Qatar Al Thani, con cui ho discusso, in particolare, come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi".

Il tema dell'energia era in cima all'agenda dell'incontro tra il premier italiano e la presidente della Commissione europea.

Bruxelles svelerà a breve i piani per abbandonare i combustibili fossili russi.

Kenzo Tribouillard/AFP or licensors
AP PhotoKenzo Tribouillard/AFP or licensors

La strategia mira ad indirizzarsi verso altri fornitori globali, accelerare la transizione ecologica e fissare livelli obbligatori di stoccaggio del gas.

Ma quanto potrebbe essere efficace a breve termine per le imprese e le famiglie, già alle prese con l'impennata dei prezzi?

"A breve termine - dice SIMONE TAGLIAPIETRA, Senior Fellow del Bruegel Institute - i nostri cittadini, le nostre imprese saranno enormemente colpiti dalla situazione e in realtà lo sono già.

Ricordiamoci che i prezzi alti dell'energia sono tali da molto tempo ormai, diversi mesi: sono tutti dovuti ai minori volumi che la Russia ha inviato dall'estate scorsa, penso che abbiamo bisogno di un nuovo strumento europeo perché i diversi Paesi saranno colpiti in modo diverso.

Ci sono Paesi che sono più esposti al gas russo e che soffriranno più di quelli che non dipendono da esso e che non dipendono affatto dal gas".

La Russia fornisce circa il 40% del gas naturale agli Stati membri; secondo l'indagine condotta da una nota compagnia di assicurazione del credito (Euler Hermes), nel 2022 si stima un aumento di almeno il 30% della bolletta energetica.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Draghi: "La nostra volontà di pace si scontra con quella di Putin"

Di fronte a Stati Uniti e Cina, i leader dell'Ue chiedono un accordo globale sulla competitività

Francia, i candidati alle europee a confronto sul futuro del Green Deal: destra e sinistra divise