Sorge il rischio di dover deparare il destino di Skopje e Tirana nel processo di adesione alla EU. Per la Macedonia del nord sarebbe un tradimento
Il ruolo strategico dell'Unione Europea nei Balcani occidentali è stato discusso dai ministri degli esteri comunitari per la prima volta dopo diversi mesi.
All'ordine del giorno lo stallo nelle di scussioni con Albania e Macedonia del nord
Tutto è stato nuovamente congelato quando la Bulgaria ha posto il veto ai colloqui con la Macedonia del Nord sulle differenze riguardanti la storia e la lingua.
Cosi' Josep Borrell, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri: "Dobbiamo far avanzare il processo di adesione dell'Albania e della Macedonia del Nord e, tra l'altro, non è mai stata nostra intenzione dividere i destini dei due nel processo. Per quanto riguarda la Macedonia del Nord, le condizioni sono state soddisfatte e gli Stati membri hanno deciso di avviare un negoziato. Spero che la prima Conferenza intergovernativa sia convocata subito dopo l'adozione del quadro negoziale da parte del Consiglio.
Il premier della Macedonia del Nord Zoran Zaev in un'intervista a Euronews ha affermato che un ulteriore ritardo potrebbe mettere a rischio la stabilità dell'intera regione.
Zoran Zaev- PM della Macedonia del Nord: "C'è un rischio enorme se persiste la continuazione di questo blocco. Anche per la Bulgaria, sicuramente per la Macedonia del Nord. Perché poi iniziano ad apparire documenti, si possono sviluppare cattivi pensieri. Tutto è possibile. Sono i Balcani. I Balcani erano una bomba non secoli fa, ma dieci, venti anni fa. Non vogliamo che queste cose si ripetano "
Josep Borrell ha affermato che gli Stati membri dovrebbero ora presentare le loro proposte probabilmente entro l'estate sui modi per impegnarsi maggiormente nella regione e affrontare anche influenze esterne.