Vertice UE: accelerare sui vaccini

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I leader europei concordano sul bisogno di velocizzare la produzione e la distribuzione dei vaccini, ma restano divisioni circa l'inasprimento del blocco delle esportazioni verso paesi terzi che non ricambiano le consegne

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Si conclude con molte questioni irrisolte il vertice virtuale dei capi di Stato e di governo europei. Ma stavolta tra di loro c'era volto nuovo. Si tratta del presidente americano Joe Biden, che ha partecipato alla riunione per dare il via alla ricostruzione dell'alleanza transatlantica.

Parole di un rinnovato impegno che sono state accolte con favore dai partner europei: "abbiamo avuto occasione di individuare su che cosa ci impegneremo insieme, a partire dal Covid-19 e dalla necessità di garantire l'accesso ai vaccini e la loro catena di approviggionamento", ha spiegato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Ma prima della parentesi americana i leader si sono confrontati sulla strategia da usarer per garantire la filiera dei vaccini contro il coronavirus. La proposta della Commissione europea di inasprire il blocco delle esportazioni verso i paesi terzi non solidali ha incontrato la riluttanza di alcuni leader, che temono ripercussioni piu gravi. Si teme infatti che ulteriori restrizioni possano provocare altri paesi in tutto il mondo e dare il via a restrizioni reciproche. Tra i cauti ci sono Belgio, Olanda, Irlanda, Danimarca e Svezia, mentre l'Austria di Sebastian Kurz durante la riunione ha minacciato di imporre un veto se non verranno consegnate le 10 milioni di dosi del vaccino Pfizer/BioNtech ai paesi che sono in carenza.

"La situazione attuale sulla fornitura di vaccini è insoddisfacente. Dobbiamo prendere contromisure ed evitare che l'Europa rimanga indietro sulle vaccinazioni". Aveva scritto su Twitter il cancelliere austriaco, durante il vertice in videoconferenza.

Il blocco delle esportazioni è un tema controverso, ma i leader sanno di dover agire, spiega la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.

"Per essere chiari, vogliamo assicurarci che l'Europa riceva la sua quota di vaccini perché dobbiamo essere in grado di spiegare ai nostri cittadini che se le aziende esportano i vaccini in tutto il mondo è perché stanno onorando i loro impegni e che questo non mina la sicurezza dell'approvvigionamento nell'UE ".

La Presidente ha dunque chiesto alla società farmaceutica AstraZeneca di compensare i ritardi e onorare l'accordo prima di esportare all'estero. Durante la conferenza stampa ha anche risposto alle domande circa la scoperta di 29 milioni di dosi di vaccini della casa farmaceutica AstraZeneca conservati in uno stabilimento ad Anangni. Ursula von der Leyen ha affermato che "l'azienda ha chiarito che, del totale, 13 milioni sono vaccini destinati a COVAX e 16 milioni sono destinati agli Stati membri europei".

Secondo i dati della Commissione europea, l'Unione europea ha esportato 77 milioni di dosi di vaccini in 33 paesi da dicembre. Il Regno Unito ne ha ricevuto la quota maggiore: oltre 20 milioni

Sempre nello stesso periodo 88 milioni sono stati consegnati agli Stati membri e 62 milioni sono stati effettivamente amministrati.

Sulla politica estera, invece, torna sul tavolo il dossier turco: dopo un anno di scontri sull'esplorazione petrolifera nel Mediterraneo orientale, il tanto atteso rapporto sulle relazioni con la Turchia apre uno spiraglio, con un positivo cambiamento di tono.

Ma l'impegno ad approfondire i legami commerciali con Ankara è arrivato con l'avvertimento di aspettarsi sanzioni se il Paese riprenderà le perforazioni illegali nel Mediterraneo orientale.

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