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Brexit, Covid e musica, ecco come ci prepariamo a salutare il 2020

Brexit, Covid e musica, ecco come ci prepariamo a salutare il 2020
Diritti d'autore Euronews
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Di Stefan Grobe
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Nessun avanzamento su un accordo per la Brexit, mentre crescono i numeri dei contagi in Germania. Le lacrime della Merkel passeranno alla storia, un po' meno la cena tra Johnson e von der Leyen

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Questa settimana abbiamo visto un'Angela Merkel insolitamente emotiva, la cancelliera tedesca si è commossa nel suo discorso al Bundestag, in cui ha proposto una stretta su scuole e contatti sociali.

Per lei, le vite dei tedeschi decimate dalla pandemia sono davvero troppe.

"Può darsi che chiudere le scuole dell'obbligo non sia una buona idea – ha detto Merkel con la voce rotta - l'insegnamento online può essere una buona alternativa, non lo so, non voglio interferire in questo perché non è di mia competenza. Voglio solo ricordare che se ci comportiamo in modo irresponsabile in questo momento, e visitiamo i nostri nonni, potrebbe essere l'ultimo Natale che passiamo assieme. Per questo pensiamoci bene, sarebbe davvero meglio non farlo".

Brexit

Molto meno emozionante è invece l'argomento della Brexit, che è arrivata al capolinea con l'uscita, effettiva, della Gran Bretagna dal mercato comune europeo il  prossimo 31 dicembre. Non sappiamo ancora se si tratterà di un divorzio disciplinato o di un gran caos.

Per prevenire un vuoto normativo, Bruxelles ha pubblicato i piani di emergenza per regolare lo spostamento di persone e merci. Da gennaio i britannici saranno trattati come cittadini di stati terzi e non potranno viaggiare nell'Unione a causa delle restrizioni anti Covid-19.

Secondo Nicolai von Ondarza, direttore del dipartimento della ricerca dell'Istituto tedesco per gli affari internazionali, ed esperto di relazioni tra Regno Unito e Unione europea, la visita di Boris Johnson a Bruxelles di mercoledì scorso è servita a preparare il terreno per entrambi gli scenari.

"In caso di accordo - spiega l'esperto - Johnson potrebbe dire: sono stato io a lottare di persona per indebolire le posizioni europee, sono stato io a cambiare le regole. In caso di non accordo - osserva Ondarza - può dire invece che la colpa è di Bruxelles che ha rifiutato di seguire le nostre proposte. Questa visita ha preparato il terreno ad entrambe le opzioni. Di sicuro vuole dimostrare che il Regno Unito è in grado di farcela anche da solo”.

Uniti nel ricordo di John Lennon

Si spera davvero che il rapporto tra cittadini europei e britannici non cambierà nonostante le profonde divisioni politiche del momento.

E se c'è un inglese che di pace e unità ne ha fatto una ragione di vita quello fu sicuramente il musicista John Lennon. Quarant'anni fa veniva assassinato a New York e questa settimana i suoi fun lo hanno ricordato concelebrazionii in diverse parti del mondo.

A quarant'anni dalla sua morte, Lennon è ancora un'icona della cultura britannica e, del resto, della cultura europea.

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