Turismo, sei milioni di persone hanno perso il lavoro

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Di Susan Dabbous
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Turismo, sei milioni di persone hanno perso il lavoro a causa della pandemia. La stagione estiva è andata bene ma la ripresa per molti operatori è ancora lontana.

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Le vacanze estive hanno dato una boccata d'ossigeno al settore turistico che impiega 23 milioni di persone nell'Unione europea. Ma la crisi resta ancora profonda. Dall'inizio della pandemia ben 6 milioni di lavoratori del comparto hanno perso il lavoro.

E le previsioni non sono rosee, questo inverno si viaggerà poco e solo quando veramente necessario.

"Gli sforzi della Commissione sono tutti concentrati nel sostegno finanziario agli Stati che hanno bisogno di liquidità nell'immediato per aiutare le imprese – spiega l'eurodeputata portoghese di centro destra Cláudia Monteiro de Aguiar - soprattutto quelle del settore turistico, che hanno sofferto questa crisi più di tutte le altre. La situazione è ancora incerta e ci vorranno almeno due anni per riottenere gli stessi fatturati del 2019 nel settore turistico."

Le vacanze estive si sono appena concluse tra caos e restrizioni di viaggio. Una stagione faticosa e piena di difficoltà sia per le strutture ricettive che per i turisti.

I paesi con un alto numero di contagi da coronavirus hanno subito restrizioni di viaggio imposte in modo autonomo dai singoli Stati membri, una pratica che la Commissione europea sta cercando di scoraggiare creando linee guida uguali per tutti.

"Penso che sia davvero importante che la Commissione eserciti un potere di controllo sui governi - bacchetta il direttore dell'associazione europea per il turismo Tom Jenkins, perché

non si possono prendere iniziative di questo tipo, che creano caos e incertezza. Ci deve essere più coordinamento quando si tratta di imporre misure di quarantena o test obbligartori. La differenza di trattamento per alcuni viaggiatori piuttosto che altri deve avere una base comune".

Per i più ottimisti, questa pandemia potrebbe gettare le basi ad un nuovo modo di viaggiare, più sostenibile.

"Pensiamo che l'Unione europea debba elargire fondi dando la priorità alle imprese rispettose dell'ambiente – afferma l'eurodeputato irlandese Ciaran Cuffe nel gruppo dei Verdi - e ridurre invece gli incentivi al turismo mordi e fuggi. Vogliamo incentivare un turismo più verde e più lento, in cui i viaggiatori possono darsi il tempo di scoprire veramente le bellezze locali senza passare freneticamente da una località all'altra. Se possibile - aggiunge - sarebbe meglio scegliere di spostarsi in treno invece che in aereo, evitando i voli a corto raggio, riducendo così la propria impronta ambientale anche quando si va in vacanza."

Il modo di viaggiare dopo la pandemia è sicuramente cambiato, ma la strada verso la sostenibilità sembra ancora lunga .

Journalist • Christopher Pitchers

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