Votata una risoluzione per ridurre l'uso di antibiotici per il bestiame. Obiettivo: salvaguardare la salute umana
Ridurre l'uso di antibiotici per il bestiame per combattere gli antimicrobici resistenti e preservare la salute umana. Una linea adottata dal Parlamento europeo, che Hubert del Marmol applica da 9 anni nella sua fattoria biologica, la " Petit Sart", in Vallonia. Le sue 35 mucche non vengono vaccinate preventivamente. Il segreto: una dieta variegata. La sua scelta è un successo:
"Alcuni medici mandano qui i loro pazienti perché dicono: mangiate meno carne ma carne di qualità, in ogni caso biologica e di qualità. È ovvio, se vogliamo ridurre l'ingestione di prodotti nocivi per la salute", ci racconta.
L'altra chiave per il successo è un piccolo gregge. Un numero limitato di animali riduce il rischio di contaminazione. D'altronde, Hubert del Marmol si reca dal veterinario molto raramente.
"Il veterinario mi ha anche detto che se avesse sempre clienti come me, andrebbe in bancarotta", scherza.
Nel 2015 l'uso di antibiotici veterinari è stato il doppio di quello per la medicina umana. Per proteggere la salute dei cittadini europei, il testo votato in Parlamento prevede l'applicazione del principio di reciprocità con i paesi terzi, spiega Françoise Grossetête, eurodeputata francese e relatrice del testo.
"Non saremo in grado di importare carne da paesi terzi che non soddisfano questi standard, vale a dire che obbligheremo i paesi terzi, se vogliono esportare le loro carni, ad adottare i nostri standard".
La risoluzione votata al'emiciclo dovrà ora essere approvata dal Consiglio dell'Unione europea.