Polonia sul banco degli imputati: la Commissione UE fa ricorso alla corte di giustizia

Polonia sul banco degli imputati: la Commissione UE fa ricorso alla corte di giustizia
Di Elena Cavallone

Sotto accusa le riforme del sistema giudiziario, che rischiano di minare l'indipendenza dei giudici

La Polonia sul banco degli imputati: la Commissione europea lunedì ha annunciato che porterà davanti alla corte di giustizia dell'UE la riforma del sistema giudiziario voluta dal governo conservatore di Varsavia. Queste modifiche abbassano l'età pensionabile dei giudici della Corte Suprema polacca da 70 a 65, mettendo a rischio l'indipendenza dei magistrati. 

Con questo escamotage, infatti, andrebbero in pensione prematuramente alcuni magistrati invisi alle forze di governo. Mina Andreeva, portavoce capo della Commissione europea, ha chiarito le ragioni della decisione dell'esecutivo UE.

"La Commissione ritiene che l'applicazione del regime pensionistico previsto dalla nuova legge porterebbe a un danno grave e irreparabile, motivo per cui chiederà al tribunale di adottare misure provvisorie, allo scopo di sospendere, in primis, l'applicazione delle disposizioni sul regime di pensionamento. In secondo luogo, assicurare che i giudici colpiti dalla nuova legge continuino ad esercitare pienamente le loro funzioni giudiziarie. In terzo luogo, fermare le nomine dei nuovi giudici per sostituire quelli prematuramente pensionati.

Il leader del partito conservatore "Diritto e giustizia" è deciso e sottolinea che il governo andrà avanti con le riforme.

"Stiamo riformando il sistema giudiziario polacco perché l'odio verso la propria patria è una delle malattie che ha colpito alcuni giudici e che sta portando alla rovina. Ho avuto a che fare con tutto questo in quanto primo ministro qualche anno fa", aveva affermato venerdì Jarosław Kaczynski.

La Polonia rispecchia di seguire le sorti dell'Ungheria, sanzionata dal Parlamento europeo per aver violato i principi dello stato di diritto.

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