Bilancio Ue: a rischio i fondi di coesione

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Di Euronews
Bilancio Ue: a rischio i fondi di coesione

Scoprire Bruxelles in battello. È la nuova tendenza nella capitale belga, e allora la regione ha inaugurato un nuovo terminal, in grado di accogliere fino a 35 mila passeggeri entro il 2030 generando un fatturato di 5 milioni di euro all'anno. La metà dei quasi 6 milioni investiti proviene dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Philippe Matthis, vice direttore generale del porto di Bruxelles, è fiero del risultato: "L'Europa ci aiuta a integrare meglio il porto nella città, migliorandone al tempo stesso l'impatto economico. Grazie a questi investimenti potremo inserire il porto di Bruxelles sulla carta del turismo fluviale in Belgio".

Ma progetti come questo potrebbero non ricevere più fondi con il prossimo bilancio europeo. Colpa della Brexit, che lascerà un buco di 13 miliardi di euro all'anno.

Attualmente la politica di coesione rappresenta circa un terzo del bilancio europeo. Per la maggior parte ne beneficiano i paesi ex sovietici, ma Stati del sud dell'Europa come Spagna e Italia tirano la coperta verso di loro. Obiettivo: combattere la disoccupazione giovanile provocata dalla crisi economica.

Un'altra questione che viene sollevata è se l'assegnazione del fondo di coesione debba essere collegata al rispetto dello stato di diritto, considerati i precedenti di Polonia e Ungheria. Ma le ong avvertono: "In realtà a beneficiare dei fondi europei non sono solo i governi - dice Raphael Hanoteaux di BankWatch -, ma i cittadini, e sono anche la dimostrazione che l'Europa fa qualcosa per questi paesi, e quindi diventano uno strumento per contrastare l'euroscetticismo".

Si prevedono difficili negoziati tra gli stati membri anche sul progetto di aumentare il loro contributo al prossimo bilancio europeo. Con la difesa e l'immigrazione in cima alle priorità, i 27 potrebbero dover metter mano al portafogli se vogliono mantenere lo stesso livello di spesa per la coesione.