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I giochi di potere alla Commissione europea nelmirino dei media

I giochi di potere alla Commissione europea nelmirino dei media
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Di Euronews
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La nomina del nuovo segretario generale della Commissione europea Martin Selmayr scatena polemiche sulla mancanza di trasparenza nelle istituzioni europee

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Accusati di poca trasparenza, Jean Claude Juncker ed il suo staff devono fare i conti con i media che chiedono chiarimenti circa la nomina di Martin Selmayr a segretario generale della Commissione europea, annunciata mercoledì scorso. Secondo quanto riferisce il quotidiano "Liberation", il tedesco, già capo del gabinetto del presidente Juncker, non avrebbe i requisiti per ottenere il posto più importante dell'esecutivo europeo.

"Vogliamo la lista deinomi di chi era candidato e chi no e in criteri con cui sono stati scartati gli altri vogliamo trasparenza" ha esclamato lunedì il giornalista Jean Quatremer durante il punto stampa che ogni giorno ha luogo nell'edificio Berlaymont a Bruxelles.

"Bene - ha ribattuto il portavoce della Commissione - questo discorso é degno di Robespierre".

"Non accetto la parola Robespierre, voglio che le cose siano molto chiare tra di noi", ha continuato Quatremer.

"E' già successo in passato, è abbastanza normale che la Commissione faccia dei rimpasti tra i direttori generali aggiunti, è previsto dalle nostre regole", ha infine cercato di spiegare il portavoce.

Chiamato affettuosamente "il mostro"per via della sua intransigenza, temuto da colleghi e anche da alcuni Commissari (si vocifera di un dissapore con il Commissario alla crescita Jyrki Katainen), Martin Selmayr è un' eminenza grigia, un personaggio capace di influenzare la politica europea. Federalista prima ancora che tedesco, la sua ascesa al potere è stata criticata anche da alcuni europarlamentari che denunciano la mancanza di democrazia a livello istituzionale. Con la nomina del suo braccio destro, Juncker in questo modo si assicura di avere un fedelissimo nel cuore dell'esecutivo europeo anche dopo la fine del suo mandato e in vista delle elezioni del 2019.

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