Bulgaria sotto esame per la lotta alla corruzione

La **Bulgaria **è il paese più povero dell'Unione europea ma anche il più corrotto, a tutti i livelli. La popolazione punta il dito contro i governi saliti al potere dopo la caduta del comunismo. Il circolo vizioso di corruzione ha prodotto esclusione sociale e un diffuso scetticismo nei confronti del sistema politico.
La prima presidenza dell'Unione europea offre alla Bulgaria un'opportunità storica di avviare un processo di riforme anti-corruzione. Secondo l'ex primo ministro ed ex zar Simeone di Sassonia-Coburgo, il paese ha però bisogno di aiuto dall'esterno: "L'Unione europea ha tutte le capacità di consigliarci, e in effetti ci sono stati giudici e istruttori che sono venuti da alcuni paesi per aiutarci. Ma tutto questo va fatto in un modo normale, legale, consequenziale, non suonando l'allarme o qualcosa del genere".
Secondo l'ong Transparency International la Bulgaria ha fatto progressi nella lotta contro la piccola corruzione, come quella della polizia stradale o dei burocrati, ma ai livelli alti la situazione è peggiorata.
"C'è bisogno di una riforma adeguata - spiega Vanya Nusheva di Transparency International Bulgaria - e di portare avanti le riforme all'interno della piccola amministrazione e del sistema giudiziario. Sono questi i settori principali su cui dovremmo concentrare gli sforzi.
L'Unione europea è ben disposta ad appoggiare la presidenza bulgara. Ma il semestre è visto come un test per Sofia e per la sua credibilità nella lotta alla corruzione.