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36 milioni di euro: la ricetta dei quattro di Visegrad per fermare l'immigrazione

36 milioni di euro: la ricetta dei quattro di Visegrad per fermare l'immigrazione
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Di Elena Cavallone
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Finora non hanno accolto nessun rifugiato da Italia e Grecia ma ora sperano di compensare con un contributo finanziario alle operazioni italiane in Libia

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Basterà qualche milione di euro a risolvere l’emergenza migranti? Per i quattro paesi del gruppo di Visegrad, contrari accogliere la loro quota di rifugiati, la risposta è affermativa. Giovedì a Bruxelles Polonia, Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca hanno presentato la loro ricetta per aiutare Italia e Grecia.

“I quattro paesi di Visegrad sono pronti a contribuire con una considerevole somma di denaro per aiutare a difendere le frontiere esterne dell’UE e contribuire alle azioni europee avviate in Libia “, ha annunciato il premier ungherese Orban.

.JunckerEU</a> concludes meeting with <a href="https://twitter.com/PaoloGentiloni?ref_src=twsrc%5Etfw">PaoloGentiloni and PMs of #Visegrad. V4 contribution of 35mil€ to the #Africa Trust Fund part of the joint European solution to irregular #migration. The Fund provided medical support to 20.000 migrants, financed 16.000 returns. #EUCO #Libya pic.twitter.com/DQXKwK1CTe

— Margaritis Schinas (@MargSchinas) 14 dicembre 2017

36 milioni di euro per finanziare il progetto che l’Italia sta gestendo in Libia per la formazione e l’equipaggiamento della guardia costiera libica, che effettuerà anche operazioni di salvataggio in mare.

Per il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si tratta di un primo passo nella direzione della solidarietà.

“Sono contento che ci siano i primi risultati i quattro di Visegrad sono arrivati con una proposta importante, il che dimostra che sono pienamente allineati alla solidarietà con l’Italia e con gli altri. Per una volta sono felice”.

“Una decisione rilevante che piace all’Italia”, cosi ha commentato l’iniziativa il premier Gentiloni, presente alla riunione con i leader dei quattro paesi che sull’immigrazione hanno posizioni molto distanti dal resto d’Europa.

Ma metter mano al portafogli non basta: “queste distanze non cambiano con questa decisione – ha ribattuto-. Continueremo a sostenere la necessità di avere un impegno sulla ricollocazione dei rifugiati e di avere una politica comune dentro i confini dell’Unione europea.

Ma se a Est continuano a costruirsi muri ci vorrà di più di un contributo finanziario per alleviare la pressione su Italia e Grecia.

È inaccettabile pensare che Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia si lavino la coscienza con 35 mln € per gestione e accoglienza dei migranti. Tutte le decisioni del #ConsiglioUe devono essere obbligatorie e vincolanti per tutti.

— Gianni Pittella (@giannipittella) 14 dicembre 2017

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