La questione irlandese rimane il principale problema nei negoziati tra Londra e Bruxelles
Sul confine in Irlanda del nord si decide il futuro della Brexit e di Theresa May. Lunedì, ad un passo dalla conclusione di un accordo tra Bruxelles e Londra – in cui il premier britannico sembrava disposto a concedere che l’Irlanda del Nord restasse nel mercato unico e nell’unione doganale – è arrivata la telefonata del leader unionista irlandese che ha spinto Theresa May a fare marcia indietro.
“Sembra che ci siano alcuni problemi sul versante britannico – spiega il corrisponde nte della televisione irlandese Tony Connely – circa la formulazione del testo e ovviamente Theresa May ha bisogno del sostegno del partito unionista in Irlanda del Nord. Se pero gli unionisti non sono contenti del testo, allora questo per lei è un problema”.
Gli scenari che la Brexit potrebbe scatenare in Irlanda del Nord non risparmiano preoccupazioni nemmeno ai cittadini che si trovano all’estero. In un pub a Bruxelles a pochi passi della Commissione europea incontriamo Wilson, originario di Belfast ma che vive qui da anni.
“Incrociamo le dita – afferma-. Spero che i politici prendano in considerazione i cittadini, comprendano perché non vogliono un accordo di questo tipo. Per anni ci sono stati problemi tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. E una situazione dedicata, le cose possono diventare più difficili e spero che non accada”.
Theresa May dovrà ora metter ordine nelle questioni interne per poter raggiungere un accordo con Bruxelles prima del vertice europeo di dicembre.