Clima e grandi migrazioni. La previsione di Shadad Attili, ex ministro palestinese dell'acqua: "Se la gente non ha acqua, si sposterà nei posti dove c'è la risorsa idrica"
Il riscaldamento globale non ha un impatto su tutte le regioni allo stesso modo. Ma la mancanza d'acqua in alcune aree può davvero colpire il mondo su scala globale perché può portare a una più ampia instabilità e a nuove ondate di migranti.
Le grandi migrazioni a causa del cambiamento climatico
Shadad Attili, ex ministro palestinese dell'acqua, definisce meglio il rapporto di causa-effetto: "Bisogna dire che il cambiamento climatico sta influenzando il regime delle piogge. Quindi, cambia il modello delle precipitazioni e questo si ripercuote anche sull'agricoltore che pianta le colture. Lui dipende dalle precipitazioni. L'acqua è un diritto umano fondamentale. Se la gente non ha l'acqua, si sposterà in posti dove c'è l'acqua. Se le persone non hanno abbastanza cibo, si sposteranno in posti dove c'è il cibo. Questo crea instabilità interna. Crea anche instabilità regionale. Quindi, è una cosa seria. È davvero serio".
L'aiuto ai Paesi in via di sviluppo
"Dovrebbe decollare il Fondo Verde e dovrebbero essere attivati i finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo, al fine di affrontare le conseguenze del cambiamento climatico: l'adattamento, la mitigazione. Dobbiamo incoraggiare la riserva idrica, migliorare la governance, i sistemi di irrigazione agricola. Dobbiamo anche riformare tutti i settori, oltre a questo: riformare il settore idrico per ridurre le perdite e mantenere ogni singola goccia d'acqua nella nostra regione".