Come mantenere puliti i nostri mari? Produrre meno rifiuti e utilizzare i "robot spazzini"

In collaborazione con The European Commission
Come mantenere puliti i nostri mari? Produrre meno rifiuti e utilizzare i "robot spazzini"
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Di Denis Loctier
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I dati sono allarmante: se continueremo così, nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci... È il momento di correre ai ripari: ci prova l'Unione Europea, anche con il contributo di aziende private specializzate. Ma, innanzitutto, bisogna sensibilizzare la coscienza dei cittadini.

Il Porto Antico - il famoso lungomare di Marsiglia - nasconde uno sporco segreto.

Dai vecchi pneumatici agli imballaggi di plastica, ai monopattini elettrici: il fondo del mare è pieno di rifiuti.

Ogni anno, i volontari si riuniscono per fare un po' di pulizia, con l'operazione "Vieux-Port Propre". Centinaia di subacquei raccolgono brandelli di rifiuti che vengono poi selezionati e riciclati, o altrimenti smaltiti correttamente.

"In fondo al mare si trova di tutto"

"Abbiamo trovato di tutto: scooter, griglie metalliche, lattine, bottiglie... L'obiettivo non è solo quello di ripulire, ma anche di sensibilizzare l'opinione pubblica", spiega Angie Espinel Cañon, volontaria del Team 13.

"Ma i rifiuti stanno diminuendo"

"L'anno scorso abbiamo ripescato 91 metri cubi di rifiuti. L'anno precedente, 131 metri cubi.
Quindi c'è stata una diminuzione di 40 metri cubi. Quest'anno, per esperienza, per quello che vedo, è ancora meno
", racconta Isabelle Poitou, volontaria dell'associazione Merterre.

Anche i Puffi danno una mano...

Uno dei subacquei - Alain Dumort - è il rappresentante dell'UE a Marsiglia.<

Questo evento fa parte della campagna "EU Beach Cleanup" e con le sue mascotte, i Puffi, contribuisce a sensibilizzare l'opinione pubblica europea al problema dell'inquinamento marino.

Anche i Puffi danno una mano...

"Gli utensili monouso saranno vietati dal 2021"

"Tutto è potenzialmente riciclabile, ma purtroppo non gli oggetti monouso, che vanno direttamente nella spazzatura. Ecco perché l'Unione Europea ha vietato, dal 2021, tutti i tipi di utensili monouso - piatti, posate, tovaglioli - e tutto quello che si trova spesso sulle spiagge, sarà vietato", dice Alain Dumort, responsabile dell'Ufficio di rappresentanza della Commissione Europea a Marsiglia.

Sensibilizzare i cittadini

Una parte importante della campagna è la sensibilizzazione dei cittadini.
Milioni di tonnellate di rifiuti, per lo più provenienti dalle aree urbane, finiscono ogni anno nell'oceano.
Si stima che migliaia di brandelli di rifiuti siano a galla su ogni miglio quadrato di mare.

La terra sporca il mare

"Le cifre mostrano che l'80% della spazzatura marina ha origine a terra. O viene lavata via dai fiumi o gettata direttamente in mare. Come potete immaginare, non è stato il vento a portare qui recinzioni e biciclette", spiega da sott'acqua Olivier Bianchimani, Direttore di Septentrion Environnement.

"Per un problema globale, servono leggi internazionali"

In oltre 70 eventi di pulizia delle spiagge organizzati quest'anno dall'UE e dall'ONU, quasi 40.000 partecipanti hanno raccolto circa 850 tonnellate di rifiuti, in tutto il mondo, dalla Cambogia ad Haiti, dall'Argentina alla Norvegia.

"Questo richiede un contesto molto più ampio, altrimenti si tratterebbe di un evento locale, e ci si chiederebbe cosa ci fa l'Europa qui. Siamo qui proprio perché questo problema è mondiale e comporta tutta una serie di azioni e leggi a livello internazionale", aggiunge Alain Dumort.

Anche un monopattino elettrico è finito in mezzo al mare.

La lotta europea contro i rifiuti

Spiega Denis Loctier, giornalista di Euronews:
"L'Unione Europea è leader mondiale nella lotta contro i rifiuti marini. Oltre alle sue politiche di contenimento delle plastiche monouso e di riduzione dei rifiuti derivanti dalla perdita degli attrezzi da pesca, l'UE ha stanziato 350 milioni di euro per la ricerca e lo sviluppo in questo settore".

Ci pensa lo "Squalo dello spreco"

Una delle tecnologie supportate dall'UE è "WasteShark" (lo "Squalo dello spreco"), sviluppato a Rotterdam, in Olanda.
Questo mini catamarano-drone controllato a distanza rimuove la plastica e gli altri detriti galleggianti dalla superficie dell'acqua. I suoi sensori possono monitorare i livelli di inquinamento e altri indicatori ambientali. È alimentato ad elettricità, senza emissioni, e può raccogliere centinaia di chili di spazzatura per volta.

"WasteShark", il drone spazzino.

"Quello che stiamo cercando di fare è creare una nave abbastanza piccola che possa entrare negli spazi ristretti dove i rifiuti si depositano, in particolare nei porti, per impedire che tutti quei rifiuti vengano trascinanti nell'oceano", commenta Richard Hardiman, fondatore di RanMarine Technology.

RanMarine Technology, la startup che ha inventato "WasteShark", ha già trovato clienti in diversi paesi.
Gli ingegneri continuano a lavorare sul dispositivo per renderlo completamente autonomo, in modo che possa raccogliere il contenitore dei rifiuti e riportarlo alla stazione di ricarica senza bisogno di un pilota.

"La funzione di base di WasteShark è molto semplice", spiega Tessa Despinic, Design engineer di Ranmarine Technologies.
"Si limita a nuotare in giro e a raccogliere i rifiuti dalla superficie. Ma all'interno è in continuo cambiamento: cerchiamo sempre di renderlo più leggero, più efficiente, più facile per la manutenzione. E stiamo anche costruendo una versione autonoma che nuoterà in base agli impulsi che riceverà. Stiamo lavorando per renderlo ancora migliore".

Robot-spazzini in tutto il pianeta

I ricercatori prevedono per un futuro non troppo lontano l'arrivo di robot in grado di raccogliere i rifiuti galleggianti.

"Nella mia testa ho una visione che mi fa andare avanti con ottimismo", aggiunge Richard Hardiman. "Siamo seduti nella nostra sala di controllo e possiamo vedere dove si trova ogni robot-spazzino in tutto il pianeta, quanti sono in funzione, quanti rifiuti vengono recuperati, e constatare il reale impatto che questa pulizia produrrà nel mondo".

Le soluzioni tecnologiche e le campagne di risanamento svolgono un ruolo importante.
Ma la cosa più semplice da fare per mantenere i nostri mari più puliti è la riduzione dei rifiuti.

Una lezione per tutti.

Addirittura queste griglie metalliche da transenna sono state ripescate in mare a Marsiglia.

Link utili

La campagna dell'Unione Europea per pulire le spiagge

"Social" Backstage

I Puffi si danno proprio da fare, se si tratta di pulire le spiagge...

Una cartolina da... Marsiglia

Il Porto Antico di Marsiglia: bello, ma sporco.

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA: CRISTIANO TASSINARI

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