Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Zara, vietate due pubblicità nel Regno Unito: modelle “troppo magre” e immagini ritenute irresponsabili

L'autorità di vigilanza vieta le pubblicità di Zara perché ritraggono modelle "magramente".
L'autorità di vigilanza vieta le pubblicità di Zara perché ritraggono modelle "magramente". Diritti d'autore  Screenshot Zara
Diritti d'autore Screenshot Zara
Di David Mouriquand
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

L’Autorità britannica per la pubblicità (Asa) ha vietato due campagne Zara: secondo il regolatore, promuovevano un’immagine di corpo magro in modo malsano. Il brand ha già rimosso le immagini

PUBBLICITÀ

L’Advertising Standards Authority (Asa), l’ente britannico di regolamentazione della pubblicità, ha vietato due immagini promozionali pubblicate dal marchio di moda Zara, giudicandole "socialmente irresponsabili" per la rappresentazione di modelle “magre in modo non salutare”.

Le pubblicità in questione, risalenti a maggio, mostravano una modella con una camicia bianca oversize che metteva in evidenza la clavicola sporgente, e un’altra con un abito corto bianco, il cui aspetto smunto era accentuato dal taglio del capo. In uno dei casi, l’Asa ha rilevato l’uso di ombre e angolazioni che facevano apparire le gambe della modella “sensibilmente sottili” e la parte superiore del corpo sproporzionata.

“Clavicola sporgente” e aspetto "scarno"
“Clavicola sporgente” e aspetto "scarno" Zara

La risposta di Zara

In seguito al reclamo, Zara ha rimosso immediatamente le immagini e ha dichiarato che entrambe le modelle erano in possesso di certificazioni mediche che attestavano il loro buono stato di salute. Il brand ha aggiunto che le immagini non erano state alterate, se non per minimi ritocchi alla luce e al colore.

Un portavoce di Zara UK ha affermato: “Prendiamo atto della decisione dell'Asa a seguito di un reclamo individuale relativo a due immagini presenti sul nostro sito web, che abbiamo rimosso quando l'Asa ce lo ha segnalato”. Il marchio ha inoltre ribadito il proprio impegno a garantire contenuti responsabili, seguendo criteri rigorosi nella selezione e nella fotografia delle modelle.

L'Asa ha stabilito che queste immagini sono "irresponsabili"
L'Asa ha stabilito che queste immagini sono "irresponsabili" Zara

Le indagini dell’Asa e il contesto più ampio

L’Asa ha esaminato anche altre due pubblicità di Zara, ma ha deciso di non vietarle. Tuttavia, l’organo di controllo ha richiamato l’attenzione dei marchi sull’importanza di una rappresentazione responsabile e diversificata dell’immagine corporea nelle campagne pubblicitarie.

La decisione si inserisce in un contesto di crescente attenzione al tema. Solo il mese scorso, anche Marks & Spencer è stato colpito da un provvedimento simile per una pubblicità online che, secondo l’Asa, enfatizzava la magrezza della modella attraverso abbigliamento e angolazione della camera.

Un’altra pubblicità, questa volta del marchio Next, è stata vietata all’inizio dell’anno per aver mostrato una modella con gambe eccessivamente sottili, sempre a causa dell’angolazione della fotocamera. Next ha replicato che la modella in questione aveva un “fisico sano e tonico”, pur essendo naturalmente magra.

Le recenti decisioni dell’Asa inviano un chiaro messaggio all’industria della moda: promuovere ideali di bellezza più realistici e salutari è ormai una responsabilità concreta e non solo un impegno dichiarato. Le immagini pubblicitarie devono riflettere la diversità e la salute, evitando di contribuire a pressioni dannose sull’aspetto fisico.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Perché il Regno Unito ha vietato questa pubblicità del gel doccia Sanex?

Swatch si scusa per la campagna accusata di razzismo in Cina: crollano le azioni

Regno Unito: con la Brexit i britannici vanno in Europa a comprare le Louboutin