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Turchia, la polizia arresta un vignettista per una caricatura del profeta Maometto

La polizia turca arresta un vignettista per la caricatura del profeta Maometto
La polizia turca arresta un vignettista per la caricatura del profeta Maometto Diritti d'autore  Screengrab X
Diritti d'autore Screengrab X
Di David Mouriquand & Michela Morsa & AP
Pubblicato il
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La vignetta della rivista Leman, che ritrae il profeta Maometto e il profeta Mosè che si scambiano i saluti mentre piovono missili dal cielo, ha provocato l'arresto del vignettista e diverse proteste

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La polizia turca ha arrestato diversi vignettisti della rivista LeMan per una caricatura del profeta Maometto apparsa pochi giorni fa sullo storico settimanale satirico. La vignetta raffigura il profeta Maometto e il profeta Mosè sospesi a mezz'aria mentre si scambiano i tradizionali saluti delle rispettive lingue. Dietro di loro cadono missili dal cielo.

Il ministro degli Interni Ali Yerlikaya ha annunciato su X che il vignettista a cui è stato attribuito il disegno, Dogan Pehlevan, è stato preso in custodia per essere interrogato. Il ministro ha anche condiviso un video in cui l'uomo - identificato solo con le iniziali D.P. - viene immobilizzato su una scala, con le mani ammanettate dietro la schiena.

"Condanno ancora una volta coloro che cercano di seminare discordia disegnando una caricatura del nostro profeta", ha scritto Yerlikaya. "La persona di nome D.P. che ha fatto questo vile disegno è stata catturata e arrestata".

E ha aggiunto: "Ripeto ancora una volta: queste persone senza vergogna saranno ritenute responsabili di fronte alla legge".

Yerlikaya ha pubblicato altri tre video in cui si vedono gli agenti di polizia ammanettare, arrestare e trascinare fuori casa altrettante persone. Una di queste è il direttore della rivista.

Il ministro della Giustizia turco Yilmaz Tunc, ha detto che è stata avviata un’indagine, citando possibili accuse di "insulto pubblico ai valori religiosi". In totale le persone in detenzione preventiva sono sei, ha detto Tunc.

Tunc ha affermato le vignette o i disegni che raffigurano il profeta danneggiano la sensibilità religiosa e l'armonia sociale. "Nessuna libertà concede il diritto di rendere i valori sacri di un credo un soggetto di umorismo in modo sgradevole", ha scritto.

La caricatura ha scatenato le proteste dei musulmani più conservatori. Lunedì sera circa 250 persone - tra cui, secondo quanto riferito, giovani appartenenti a un gruppo islamista - si sono radunate davanti a un bar frequentato dalla redazione e sotto alla sede della rivista a Istanbul per protestare contro la vignetta.

Come mostrano i video condivisi online, alcuni hanno tentato di forzare la porta dell'edificio e hanno rotto le finestre con pietre e bastoni, prima di essere fermati dalla polizia, che è intervenuta sparando proiettili di gomma e usando gas lacrimogeni.

La vignetta è circolata molto anche online. In un post si legge: "Per coloro che non l'hanno vista, questa è la vignetta. Quello che chiamiamo caricatura è un disegno che raffigura una persona, un evento o una situazione in modo esagerato, spesso umoristico e critico. Non credo che questa vignetta voglia essere una presa in giro o un insulto".

Secondo LeMan la vignetta è stata deliberatamente interpretata male per fare scalpore. In un comunicato la rivista si è scusata con i lettori che hanno trovato il disegno offensivo, ma spiegando che l’obiettivo era quello di mostrare "le sofferenze di un musulmano ucciso negli attacchi israeliani", e non di offendere l’Islam o il profeta Maometto.

Ci sono più di 200 milioni di persone che si chiamano Muhammad nel mondo islamico, ha sottolineato il redattore capo della rivista ad Agence France-Presse.

Je Suis Charlie - 7 January 2015
Je Suis Charlie - 7 January 2015 AP Photo

L'incidente evoca i ricordi della sparatoria del 2015 a Charlie Hebdo a Parigi, quando due uomini armati presero d'assalto gli uffici della rivista satirica francese nota per le sue vignette provocatorie, che non di rado raffiguravano anche il profeta Maometto.

Gli aggressori uccisero dodici persone, tra cui importanti vignettisti.

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