La tradizione marittima di Cina ed Europa: dalle navi Fu all'impresa della Nao Victoria

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Di Paul Hackett
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In questa puntata di Crossing Cultures parleremo delle navi Fu, le prime imbarcazioni cinesi ad essere dotate di paratie stagne, e dell'impresa di Magellano ed Elcano sulla Nao Victoria, la prima nave a circumnavigare il globo

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In questa puntata di Crossing Cultures abbiamo ripercorso la storia marittima di Cina ed Europa. La Cina commercia via mare da migliaia di anni: nell'antichità la Via della Seta marittima era un collegamento vitale con il mondo esterno. Ma il trasporto di merci, in particolare di carichi pesanti come le ceramiche, poteva essere un'impresa pericolosa.

Per ridurre il rischio, i costruttori cinesi escogitarono una soluzione ingegnosa: la nave Fu. Queste navi erano rivoluzionarie, in quanto incorporavano per la prima volta la tecnologia delle paratie a tenuta stagna. L'innovazione permetteva alle navi cinesi di resistere alle tempeste più violente e ai mari più agitati.

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Le navi Fu furono le prime ad essere dotate di paratie stagneEuronews

"Le paratie dividono e rinforzano lo scafo - dice Lin Peizong, un esperto di navi -.Sotto i compartimenti stagni ci sono dei tappi. L'acqua viene convogliata in un compartimento se c'è una falla in una delle altre sezioni: in questo modo si può scaricare l'acqua".

I reperti archeologici dimostrano che le navi utilizzavano paratie già dalla dinastia Song, tra il X e il XIII secolo. Questa suddivisione dello scafo è usata ancora oggi. In questo modo si evita che la nave venga completamente sommersa in caso di incidente. Inoltre, facilita lo stoccaggio e impedisce che il carico si sposti.

"Nell'antichità, sulla costa del Fujian, i nostri antenati vivevano sul mare o nei pressi del mare - dice Zhang Guohui, costruttore di modellini in scala delle navi Fu -. Le navi erano fondamentalmente la loro fonte di sostentamento, quindi erano in continua evoluzione: si è passati dalle prime zattere e canoe alle navi Fu, progettate per lunghi viaggi".

Un tempo le navi Fu riempivano i porti di tutta la Cina. L'avvento delle moderne imbarcazioni con scafo in acciaio ha segnato la fine di quell'epoca gloriosa. Ma nel 2020 Lin Peizong ha messo insieme un team per costruire una replica in scala reale di questa leggendaria nave dell'epoca della dinastia Ming, tra il XIV e il XVII secolo.

"Sono un marinaio da nove anni - dice Peizong -. Conosco la tecnica per creare compartimenti stagni. Per noi che viviamo sul mare, le navi Fu sono la nostra casa. Il mio sogno è di percorrere la Via della Seta marittima su una nave Fu".

Oggi le navi Fu sono conosciute soprattutto grazie ai modellini in scala. Zhang Guohui è un maestro di questo antico mestiere. "Il loro nome è dovuto in parte al fatto di essere realizzate nel Fujian - di Guohui - ma anche perché il carattere cinese 'Fu' in 'Fujian' significa 'buona fortuna'. Da qui il nome".

L'odissea di Magellano

Se le navi Fu portavano la Cina nel mondo, la Nao Victoria ci girava letteralmente intorno. Nel 1519 l'esploratore portoghese Ferdinando Magellano intraprese il più lungo viaggio in mare di sempre fino a quel momento. Salpato da Siviglia con una flotta di cinque navi, la sua missione per conto della corona spagnola era quella di trovare una rotta occidentale verso le Molucche, note come Isole delle Spezie, nell'odierna Indonesia. Un viaggio estenuante di tre anni, segnato da ammutinamenti, omicidi e, infine, dalla sua morte.

Fanny Phounsavath
Una riproduzione della Nao Victoria, la prima nave a circumnavigare il globoFanny Phounsavath

Il giornalista di Euronews Paul Hackett si è imbarcato su una riproduzione della Nao Victoria per un viaggio da Jersey a Fecamp, in Normandia. Durante la navigazione ha parlato dell'impresa di Magellano con Javier, uno dei marinai a bordo.  "La portata dell'impresa di Magellano è enorme - dice Javier -. È difficile manovrare la nave anche oggi che abbiamo un motore. All'epoca dipendevano esclusivamente dal vento che rendeva possibile la navigazione solo quando soffiava da poppa. Anche la frusta è piuttosto difficile da manovrare, soprattutto con mare grosso, perché bisgona muoverla contro le onde e la corrente. Dovevano sempre cercare gli alisei".

Quando Magellano entrò nel Pacifico, dopo avere attraversato l'Atlantico, aveva già represso brutalmente un ammutinamento. Ma era solo un assaggio dell'orrore che lo attendeva. La traversata dell'Oceano Pacifico fu segnata da fame e scorbuto. L'equipaggio non sbarcò per quasi 100 giorni. Le condizioni a bordo erano terribili. Come è sopravvissuto l'equipaggio?

"In realtà quasi nessuno ce l'ha fatta - dice Javier -. Il problema principale era la mancanza di acqua e di frutta e verdura fresche. Avevano sottovalutato le dimensioni del Pacifico, non erano sufficientemente equipaggiati. Inoltre, alcuni di loro furono catturati o uccisi dagli indigeni o dai portoghesi".

Alla fine la spedizione raggiunse le Filippine. Ma dopo aver rivendicato l'appartenenza della nuova terra alla Spagna, Magellano fu ucciso in una battaglia con le tribù locali. I superstiti proseguirono sotto la guida del basco Juan Sebastián Elcano. La Nao Victoria attraversò da sola l'Oceano Indiano e doppiò il Capo di Buona Speranza per tornare in Spagna, dopo aver fatto il pieno di spezie lungo la strada. La storia sembra aver dimenticato Elcano, ma in realtà fu lui a circumnavigare il globo. "All'inizio partecipò anche a un ammutinamento contro Magellano - dice Javier -. Poi è stato promosso a capitano a causa della riduzione dell'equipaggio".

In che modo la spedizione di Magellano ha cambiato il mondo? "Ha aperto l'Oceano Pacifico al mondo occidentale, portato nuove spezie, merci e cibi sconosciuti e stabilito rotte commerciali importanti - dice Javier -. Per la prima volta ci siamo resi conto delle reali dimensioni della Terra. Un'impresa straordinaria". Dei circa 250 uomini salpati inizialmente, fecero ritorno solo 18 della Nao Victoria, l'unica nave rimasta delle cinque salpate da Siviglia.

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