Festival del Cinema di Berlino 2023: edizione "politica", cominciata con il messaggio di Zelensky

La presidente della giuria, Kirsten Stewart (vestita di bianco), con gli altri giurati. (Berlino, 16.2.2023)
La presidente della giuria, Kirsten Stewart (vestita di bianco), con gli altri giurati. (Berlino, 16.2.2023) Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Cristiano TassinariEuronews Cult
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La presidente di giuria, l'attrice americana Kirsten Stewart, insieme ai giurati valuterà i 19 film in concorso. Si prevede un'edizione del Festival caratterizzata da impegno politico e sociale. Un solo film italiano in corsa per l'Orso d'Oro: "Disco Boy" di Giacomo Abbruzzese

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Al Palazzo della Berlinale, è cominciato il 73° Festival del Cinema di Berlino (in programma fino al 26 febbraio). 

La giuria, presieduta dall'attrice americana Kirsten Stewart (32 anni), giudicherà i 19 film in concorso di questa edizione 2023, destinata ad essere fortemente politicizzata.  

In un'intervista ha dichiarato Kirsten Stewart: 
"Siamo davvero scioccati dal fatto che le persone siano orribili l'una con l'altra e che siamo completamente estranee tra di loro? No. Quindi, è quello che fai ciò che conta. E non è stata una mia idea essere qui, ma il fatto che mi abbiano chiesto di venire ad aiutare ad esprimere alcune di queste idee, per me si tratta di una fortuna. Non è facile parlare al pubblico. Ma ci proviamo. È per questo che noi facciamo i film. Non è solo per intrattenere, ma anche per porsi domande difficili, cercando le risposte".

Markus Schreiber/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
La presidente di giuria del Festival di Berlino, Kirsten Stewart. (16.2.2023)Markus Schreiber/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Da Zelensky a Spielberg

Dal "Red Carpet" si è percepito il forte accento politico del Festival.
Non solo la guerra in Ucraina, ma anche la repressione dei diritti delle donne in Iran e l'impegno sul clima, i cui attivisti da tempo utilizzano l'arte come altoparlante per fermare il degrado del Pianeta.

Il momento clou della serata inaugurale è stato il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky - introdotto dall'attore e regista americano Sean Penn - che ha ricevuto un applauso unanime dal pubblico presente.

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Il saluto di Zelensky alla platea del Festival di Berlino. (16.2.2023)Screenshot

Grande attesa per l'arrivo a Berlino di Steven Spielberg: a 40 anni da "E.T.", il regista americano (76 anni) presenterà il suo nuovo film "The Fabelmans" e ritirerà l'Orso d'Oro alla carriera. 

L'Italia a Berlino

Lo scorso anno l'Orso d'Oro è stato vinto dal film "Alcarràs - L'ultimo raccolto" della regista catalana Carla Simón. 

Unico film italiano che competerà per l’Orso d’Oro in questa edizione è "Disco Boy", il primo lungometraggio di Giacomo Abbruzzese (regista e documentarista di 40 anni, nato a Taranto), per una coproduzionetra Italia, Francia, Belgio e Polonia.

Il film racconta il destino incrociato di due soldati, Aleksei (Franz Rogowski), arruolato nella legione straniera francese, e Jomo (Morr N’Diaye), combattente in Niger, le cui sorti si incroceranno durante una scorribanda in Africa.
La pellicola uscirà nelle sale italiane il 9 marzo.

"L’ultima notte di Amore" - l'altro film italiano presente a Berlino - verrà presentato fuori concorso: racconta l’ultima notte di servizio prima del pensionamento del tenente di polizia Franco Amore. 

Il poliziotto si troverà costretto ad indagare sull’omicidio del suo migliore amico, ucciso durante una rapina di diamanti, dalla quale Amore non sembra del tutto estraneo. 
Con Pierfrancesco Favino come protagonista, il film è tra i titoli più attesi tra quelli che verranno presentati a Berlino.

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