Il regista russo Serebrennikov e il privilegio di essere in esilio

Il regista russo Kirill Serebrennikov
Il regista russo Kirill Serebrennikov   -  Diritti d'autore  AFP
Di Gioia Salvatori

Ha detto chiaro che in Ucraina la Russia si sta autodistruggendo. Un mese fa gli è stato concesso di lasciare Mosca e si è stabilito a Berlino, per questa opportunità è infinitamente grato e probabilmente non metterà più piede in patria finché al potere ci sarà Putin o i suoi accoliti. 

Il regista russo parla dell'invasione dell'Ucraina ed è convinto che se intorno all'operazione c'è consenso è solo frutto di una propaganda senza controllo. Dei russi dice "Sono pacifici, non vogliono iniziare nessuna guerra e allo stesso tempo molti di loro, come ho letto e come vedo, stanno sostenendo questa terribile divisione e queste terribili uccisioni che a volte sembrano autodistruzione. Questo succede oggi e temo sia il risultato di molti anni di terribile propaganda".

Accusato di appropriazione indebita di 129 milioni di rubli, circa 1,6 milioni di euro, nel 2020 in qualità di direttore del centro teatro Gogol di Mosca, finito ai domiciliari, Serebrennikov non ha potuto lasciare la Russia per partecipare al festival di Cannes l'anno scorso.

"L'esilio? E' una specie di privilegio"

Negli ultimi 5 anni i suoi film hanno girato il mondo senza di lui compreso il successo internazionale 'Leto', film sulla rockstar russa Viktor Tsoï e la pellicola dell'anno scorso 'Petrov's flu', un'allegoria della società russa. Ma ora che il regime gli ha consentito l'esilio "Alcuni che probabilmente vogliono andare da qualche parte per lavoro, hanno famiglia, non hanno soldi, non hanno visto, non hanno documenti - dice - è una specie di privilegio avere l'opportunità di partire".

Alcuni che probabilmente vogliono andare da qualche parte per lavoro, hanno famiglia, non hanno soldi, non hanno visto, non hanno documenti è una specie di privilegio avere l'opportunità di partire
Kirill Serebrennikov
regista russo

Serebrennikov sarà alla prossima edizione di Cannes con il film 'la moglie di Chaikovskji' e al festival del teatro di Avignone.