Comfort, digitale, e ottimismo: la moda cerca di ripartire dopo un 2020 da dimenticare

Comfort, digitale, e ottimismo: la moda cerca di ripartire dopo un 2020 da dimenticare
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Di Debora Gandini
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Comfort, digitale, e ottimismo: la moda cerca di ripartire dopo un 2020 da dimenticare. Alla Fashion Week di Milano sotto i riflettori le collezioni uomo del prossimo autunno inverno. Abiti casual, classici, eleganti, colorati per un consumatore più attento e meno superficiale

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Passerelle 4.0 e abiti che in qualche modo cercano di avvicinarsi a un nuovo concetto di vita. Più smart e casual ma pur sempre elegante e glamour. Anche il settore della moda cerca di ripartire da mille difficoltà. Sono state oltre 10 milioni le visualizzazioni per sfilate, presentazioni ed eventi della Fashion Week di Milano che ha visto sotto i riflettori le collezioni uomo autunno-inverno 2021/2022.

Nonostante il momento di grande difficoltà per le restrizioni dovute al Covid-19 e la forte crisi economica, si cerca di guardare al futuro con un cauto ottimismo. A fare un bilancio della kermesse è stato Carlo Capasa, Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana. Un bilancio tutto sommato positivo, anche grazie al digitale che ha permesso a buyer e giornalisti di partecipare, in presa diretta, all’appuntamento.

COLLEZIONI INFLUENZATE DALLA PANDEMIA

In passerella protagonista una moda influenzata da un nuovo concetto di vita. Tutti si sono dovuti adattare ai lockdown, allo smart-working, a una nuova socialità. E anche gli abiti si sono adeguati a questo.

Per Alessandro Sartori, stilista per Ermenegildo Zegna, la sartorialità del brand si sposa con lo sportwear, con un modo di vivere più disinvolto, dove lo stare a casa e le passeggiate all’aria aperta si fondono in un mix inevitabile.

Eleganza interiore ed esteriore, raffinatezza anche nel casual. È lo stile di Tod’s. Gusto sartoriale, artigianalità e attenzione ai dettagli. Un uomo attento e consapevole del momento e quindi alla ricerca di una moda meno superficiale.

Capi funzionali e classici da Fendi. La collezione uomo disegnata da Silvia Venturini prende forma attraverso un'installazione creata dall'artista Nico Vascellari, dove ci si chiede cosa sia Normale al giorno d’oggi. Tornano giacche e cappotti di costruzione sartoriale, camicie-pigiama abbinate a pantaloni di maglia o bermuda trapuntati. E tanta maglieria, a coste e trecce, a collo alto o a barchetta. Smeraldo, rosso, cobalto i colori del prossimo inverno.

Uno sguardo sul presente anche da Prada. La collezione disegnata insieme a Raf Simons è un connubio di texture e materiali. Assoluta libertà di interpretazione ed espressione di ogni capo, con tinte brillanti e linee minimal. Ogni eccesso è ormai bandito

Un inno alla gioia e un messaggio di speranza. Non ha dubbi lo stilista Kean Etro, sicuro che quando si uscirà dalla pandemia potremo tornare a esprimerci in modo anticonformista e personale. A dominare la sua collezione è il senso di libertà. E allora largo a un look casual ma sofisticato. Un tripudio di blazer con dettagli rubati alle divise di ufficiali gentiluomini, cappotti vestaglia e pants in nylon, gilet fluo e maxi felpe.

Comfort e ottimismo

Comfort, casual, streetwear ma con quel tocco di eleganza e di ottimismo, un mood questo che non deve mai mancare. Sono queste le linee guida della settimana della Moda Uomo di Milano. Grande protagonista la maglieria, in ogni forma e per ogni occasione.

LA DEFEZIONE DI DOLCE & GABBANA

In un calendario meno vivo rispetto a quello degli anni passati, sono diversi i grandi nomi importanti che non erano presenti. Come Dolce&Gabbana. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno annunciato, a malincuore, l’annullamento del loro show, a causa della situazione legata all’emergenza Covid.

2022: L’ANNO DELLA CRESCITA

Intanto si tirano le somme, quelle fatte di cifre e fatturati. Secondo la Camera Nazionale della Moda “Rispetto al 2020, un anno orribile, in cui abbiamo perso complessivamente intorno al 27%, se si considera la moda come industria allargata di abbigliamento, accessori e gioielli, l’anno prossimo non possiamo che fare meglio, si stima tra il +6 e il +15%”, ha sottolineato il Direttore Capasa. “E’ un dato positivo ma ben lontano dai dati del 2019. Per recuperare quei numeri dovremo aspettare il 2022 e forse anche il 2023”.

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