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The show can't go on: la storia del circo itinerante bloccato in Belgio dalla pandemia

Kevin Dubois prova il suo numero nel parcheggio, a Gembloux, Belgio
Kevin Dubois prova il suo numero nel parcheggio, a Gembloux, Belgio Diritti d'autore  Kenzo TRIBOUILLARD / AFP
Diritti d'autore Kenzo TRIBOUILLARD / AFP
Di Cinzia Rizzi Agenzie: AFP
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Artisti che si allenano come possono, animali da nutrire e mantenere e nessun biglietto da vendere

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Un circo itinerante, 25 dipendenti, oltre 50 animali, una trentina di tappe ogni anno tra il Belgio e il nord della Francia. Ma in questo 2020, segnato dalla pandemia, il Circo Zavatelli è bloccato a Gembloux, a una cinquantina di chilometri da Bruxelles. 

Gli artisti non possono esibirsi né guadagnare e gli animali devono essere nutriti: servono circa 500 euro a settimana per questo. Trovare i soldi per mantenere tutti è una lotta continua, soprattutto quando non si può vendere nessun biglietto. Ad aiutare a sfamare cammelli, cavalli e lama sono i donatori locali.

Kenzo TRIBOUILLARD / AFP
Nicky Dubois, equilibrista, nutre gli animali Kenzo TRIBOUILLARD / AFP

"Siamo un circo itinerante, viaggiamo di città in città e per noi un circo che resta fermo è un circo morto. Non c'è più vita", dice Kevin Dubois, acrobata e presentatore dello spettacolo.

Non è di certo la prima volta che il circo a conduzione famigliare deve fermarsi. Ma non l'ha mai fatto per così tanto tempo. "Abbiamo già avuto piccoli problemi come l'influenza aviaria e cose del genere", spiega il direttore del circo, Simon Dubois. "Ma è durata solo 15 giorni, tre settimane al massimo. Essere fermi per quasi un anno non ci era mai successo prima".

Il tendone del circo è smontato e gli acrobati normalmente si allenano all'aperto. Ma Nicky, che mette in scena la "ruota della morte", deve rinunciare a provare il proprio numero, che normalmente si svolge a 10 metri da terra. "Io non posso provare perché il tendone non è montato e il tendone mi serve per far girare la ruota all'interno", racconta Nicky Dubois. "Ho paura che il giorno in cui tornerò sulla ruota, avrò le vertigini o non saprò più come fare. Dovrò tornare ad allenarmi il prima possibile perché se no sarà troppo tardi".

Kenzo Tribouillard / AFP
Un impiegato del circo effettua lavori di manutenzione Kenzo Tribouillard / AFP

La compagnia circense, che esiste da 200 anni, sta utilizzando questa pausa forzata per fare la manutenzione delle attrezzature tecniche. 

Tutti vogliono disperatamente tornare in scena, ma lo spettacolo non può più andare avanti.

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