L'attrice Keira Knightley esplora il potere e la politica dei concorsi di bellezza in "Misbehavior", della regista britannica Philippa Lowthorpe
L'attrice Keira Knightley esplora il potere e la politica dei concorsi di bellezza in "Misbehaviour", della regista britannica Philippa Lowthorpe.
Più importante delle Olimpiadi, della Coppa del Mondo o finanche del primo sbarco sulla Luna, nel 1970 la competizione che assegna il titolo di "Miss Mondo" vantava circa 100 milioni di spettatori, all'epoca il più grande pubblico televisivo di sempre.
Dalla pellicola traspare evidente la mancanza di considerazione per le reginette di bellezza.
"È come controllare la carne - dice la protagonista - è come essere in un mercato del bestiame, ecco di cosa si tratta, abbiamo ancora molta strada da fare".
Il film narra di un gruppo di donne che escogita un piano per interrompere la gara di bellezza a Londra, che vide l'incoronazione di Jennifer Hosten, prima concorrente di colore, rappresentante di Grenada.
"Era la prima volta che una donna di colore vinceva il titolo - aggiunge la Knightley - quella diversità era davvero importante: è esattamente quello con cui ci stiamo ancora confrontando oggi, un incrocio tra femminismo e razzismo, e non abbiamo trovato una risposta".
Un gruppo di femministe interrompe la cerimonia in diretta da Londra: "Misbehavior" drammatizza gli eventi della finale di Miss Mondo del 1970, dando uno sguardo ad entrambi i lati della storia - dal punto di vista delle attiviste del Women's Liberation Movement e della vincitrice del concorso.