Marstrand, un’isola immersa nel paesaggio tanto caro a Ingrid Bergman, non lontano da Goteborg, nella Svezia sud-occidentale, dove la musa di
Marstrand, un’isola immersa nel paesaggio tanto caro a Ingrid Bergman, non lontano da Goteborg, nella Svezia sud-occidentale, dove la musa di Hitchcock ha trascorso lunghi periodi nell’ultimo scorcio della sua vita. È qui che si trova il museo-galleria Strandverket, che all’attrice svedese ha dedicato una mostra, in occasione del centenario della sua nascita.
Voleva vivere la vita a modo suo, dedita al lavoro, con la famiglia e tutto il resto che venivano dopo.
“Musica” ne ha incontrato il curatore, Hasse Persson: “Le ho parlato diverse volte quando era già avanti con gli anni, a New York, e mi aveva molto colpito; una personalità fantastica, con un che di presidenziale, tipo: niente abbracci, niente baci, nessun contatto fisico… era una persona che teneva le distanze, ma che in ogni caso non ti lasciava indifferente.
“Il fatto di perdere la madre a due anni e il padre a dodici l’ha resa orfana ancora adolescente, per cui garantirsi la sicurezza è sempre stata la sua priorità; inoltre, per lei il lavoro era la cosa più importante… essere la migliore, e cercare di migliorarsi lungo tutta la carriera. Perciò il lavoro veniva prima di tutto… in questo era forse una femminista, in quanto voleva vivere la vita a modo suo, dedita al lavoro, con la famiglia e tutto il resto che venivano dopo.
“Era molto bella, di una bellezza che toglieva il fiato, ed era ‘naturale’. Per Hollywood fu uno choc: lì gli attori li truccano, correggono i denti, il naso… mentre lei disse: ‘pochissimo trucco, voglio essere il più naturale possibile’. Ed è quello che fece, e tutti si innamoravano di lei”.
La mostra “Ascesa e caduta di Ingrid Bergman. E ancora ascesa” è stata allestita in Svezia e negli Stati Uniti e sarà presto a Riga e di nuovo in Svezia, a Stoccolma, fino al giugno del 2016.