Budapest ha ospitato l’undicesima edizione del Festival internazionale del fumetto il 10 maggio. Un evento che dura un giorno solo, la prova che la passione per il fumetto è ancora di nicchia in Ungheria.
“Attualmente i fumetti per adulti sono più importanti sul mercato rispetto a quelli per ragazzi”, afferma l’organizzatore Róbert Vass. “E’ più complicato lanciarsi sul mercato vendendo fumetti per i più giovani”.
Qualche decennio fa, i fumetti per ragazzi erano davvero popolari quando per molti rappresentavano le prime letture.
Non subivano la concorrenza di cartoni animati o dei videogiochi.
I fumetti più popolari restano quelli sui supereroi. Ma non solo, i disegnatori attingono alle più svariate fonti di ispirazione.
L’artista olandese Typex ha dedicato la sua ultima opera alla vita di Rembrandt. “Rembrandt non ha le caratteristiche del supereroe, è troppo grasso e troppo vecchio, ma di certo ha dei superpoteri. Non sono contrario ai supereroi, ma non sono cresciuto con loro. Mi piace raccontare storie e queste possono essere di qualsiasi tipo”.
Lucie Lomová, una fumettista della Repubblica Ceca, ha cominciato a disegnare per un pubblico giovane e poi ha cambiato percorso.
Il suo ultimo lavoro è un poliziesco, pubblicato prima in francese che in ceco, visto che anche nel suo Paese i fumetti non sono molto popolari. “In Repubblica Ceca e in Ungheria ci sono pochi lettori, e ovviamente è difficile pubblicare fumetti nella propria lingua. In generale in Repubblica Ceca la situazione sta migliorando e adesso i fumetti stanno sperimentando una specie di boom”.
Anche l’Italia era presente al Festival: tra gli ospiti Fabio Celoni, disegnatore di Dylan Dog, la cui traduzione in ungherese è cominciata l’anno scorso.