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Imprese sudcoreane, tra cui Samsung, aumentano gli investimenti nel Paese dopo l'accordo sui dazi

Logo di Samsung Electronics al padiglione della Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC) a Gyeongju, Corea del Sud. 30 ottobre 2025.
Samsung Electronics, logo nella sala espositiva della Cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC) a Gyeongju, Corea del Sud. 30 ottobre 2025. Diritti d'autore  AP/Lee Jin-man
Diritti d'autore AP/Lee Jin-man
Di AP with Eleanor Butler
Pubblicato il
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Il presidente sudcoreano Lee Jae Myung ha riconosciuto alle imprese il merito di aver aiutato a negoziare un accordo con Washington. Ha chiesto forti investimenti in patria.

Samsung e altri colossi sudcoreani annunciano maxi investimenti in patria dopo l’accordo commerciale con gli Stati Uniti

Samsung Electronics e altre grandi aziende sudcoreane hanno annunciato domenica nuovi piani di investimento in patria durante un incontro con il presidente Lee Jae Myung. Il capo dello Stato punta così a dissipare i timori che i gruppi possano privilegiare gli investimenti negli Stati Uniti nell’ambito dell’accordo commerciale.

L’incontro di Lee con i vertici aziendali è arrivato pochi giorni dopo che il suo governo ha finalizzato un accordo commerciale con gli Stati Uniti, in cui Seul si è impegnata a investire 350 miliardi di dollari (301,41 miliardi di euro) nelle industrie americane. In cambio, l’amministrazione Trump ha accettato di ritirare i suoi dazi più elevati.

Samsung, leader globale nei chip, ha annunciato investimenti per 450 trilioni di won (265,76 miliardi di euro) nei prossimi cinque anni per ampliare le attività nel Paese. Il piano prevede la costruzione di una nuova linea produttiva nel polo manifatturiero di Pyeongtaek, per far fronte al boom mondiale dei semiconduttori trainato dall’intelligenza artificiale (IA).

Samsung ha spiegato che la nuova linea, operativa dal 2028, rientra nella strategia più ampia di assicurarsi capacità aggiuntiva in vista dell’aumento della domanda di chip di memoria nel medio-lungo periodo. L’azienda intende anche costruire data center nella Provincia di Jeolla Meridionale, nel sud-ovest del Paese, e nella città sudorientale di Gumi, a sostegno degli sforzi del governo per ridurre il divario di sviluppo tra l’area metropolitana di Seul e le altre regioni.

Hyundai Motor Group, la maggiore casa automobilistica della Corea del Sud, prevede investimenti per 125 trilioni di won (73,82 miliardi di euro) dal 2026 al 2030 per rafforzare la ricerca e sviluppo in patria e avanzare tecnologie come IA, robotica e auto a guida autonoma.

Il gruppo SK, altro colosso dei semiconduttori, e i cantieri navali Hanwha Ocean e HD Hyundai hanno annunciato a loro volta un incremento degli investimenti domestici. Questi gruppi sono centrali negli impegni della Corea del Sud a sostenere l’industria cantieristica statunitense, settore messo in evidenza dal presidente Donald Trump nelle trattative con Seul.

Nel confronto con i vertici aziendali, Lee ha riconosciuto al settore privato il merito di aver aiutato il governo a negoziare l’accordo con Washington. Ha però sollecitato le aziende a mantenere investimenti robusti in patria per dissipare i timori che possano ridurre la spesa interna a beneficio di quella negli Stati Uniti.

Ha aggiunto che il governo sta valutando varie misure, compresa una semplificazione delle norme, per creare un contesto più favorevole alle imprese.

Il presidente di SK, Chey Tae-won, il cui gruppo prevede investimenti domestici di almeno 128 trilioni di won (75,59 miliardi di euro) entro il 2028 con un focus sull’IA, ha affermato che la finalizzazione dei negoziati con gli Stati Uniti riduce le incertezze e apre la strada a investimenti più audaci in patria.

Venerdì i due governi hanno diffuso i dettagli dell’intesa commerciale. L’accordo prevede 150 miliardi di dollari (129,19 miliardi di euro) di investimenti sudcoreani nel settore cantieristico statunitense e altri 200 miliardi di dollari (172,25 miliardi di euro) in diverse industrie americane. Seul afferma che saranno limitati a 20 miliardi di dollari l’anno per evitare instabilità finanziaria.

Gli Stati Uniti hanno accettato di ridurre i dazi su auto e componenti sudcoreani dal 25% al 15% e di applicare ai semiconduttori della Corea del Sud dazi "non meno favorevoli" rispetto a quelli concessi in futuro ai concorrenti comparabili.

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