La Cdu sta intensificando la sua retorica sull'accoglienza dei rifugiati visto il crescente numero di ucraini e il diritto di accedere ai benefici sociali tedeschi. Tuttavia, l'accordo di coalizione tra le forze che sostengono il governo Merz non lo prevedeva. Il confronto con altri Paesi Ue
Le forze di maggioranza del governo tedesco, la Cdu/Csu e l'Spd, hanno concordato che i rifugiati ucraini arrivati in Germania a partire dal 1° aprile 2025 non riceveranno più l'assegno di cittadinanza.
Riceveranno invece i benefici previsti dalla legge sulle prestazioni per i richiedenti asilo, proprio come tutti gli altri rifugiati. Il "trattamento speciale" dei rifugiati ucraini era stato originariamente deciso dal precedente esecutivo Scholz dopo l'attacco russo all'Ucraina.
Florian Oest, deputato della Cdu di Görlitz un collegio elettorale che si trova al confine tra Germania e Polonia, sta spingendo per la fine dello status speciale per i rifugiati ucraini e chiede che l'accordo di coalizione venga attuato in modo coerente, ha riportato il quotidiano Bild.
L'intesa tra i partiti che supportano il governo Merz ha origine proprio da quanto appreso da Oest e dalla Segretaria di stato agli interni e sua collega di partito, Daniela Ludwig, durante una recente visita al confine tra Germania e Polonia nei pressi di Görlitz.
Gli agenti della polizia federale hanno riscontrato nelle ultime settimane l'entrata di un numero crescente di giovani ucraini a seguire la decisione del governo di Kiev ad agosto di abolire il divieto di uscita per i cittadini tra 18 e 21 anni.
"Minibus con decine di giovani hanno attraversato il confine con la Germania" ha dichiarato Oest a Bild, il che di per sé non è illegale, e "viaggiano direttamente verso il sussidio per i cittadini. Non si può continuare così", ha proseguito il deputato.
Quanti ucraini stanno arrivando in Germania
Il numero di ucraini affluiti in Germania è in effetti aumentato in modo significativo da 7.961 a maggio a quasi 19mila a settembre.
"Chi può lavorare deve lavorare, altrimenti perderemo il consenso della popolazione", ha sottolineato Oest, chiedendo la fine dei benefici dopo tre mesi. "Non può più esistere uno status speciale per gli ucraini in Germania", ha dichiarato il politico cristiano-democratico.
Ad agosto, il primo ministro bavarese Markus Söder (Csu) aveva già chiesto lo stop all'indennità di cittadinanza per i rifugiati ucraini.
Söder aveva argomentato che nessun altro Paese concede ai rifugiati ucraini prestazioni sociali così complete come la Germania.
L'assegno di cittadinanza rappresenta un caso particolare nel confronto europeo ed è in parte responsabile del fatto che, nonostante le buone qualifiche, finora pochi ucraini abbiano trovato lavoro in Germania.
Non è ancora chiaro come finirà la questione. Il ministero federale del Lavoro e degli Affari Sociali ha presentato un progetto di legge che "attua l'accordo di coalizione uno a uno ed è attualmente in fase di coordinamento all'interno del governo federale".
Come gestiscono i rifugiati ucraini gli altri Paesi dell'Ue?
Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), la Francia ha accolto circa 70mila rifugiati ucraini che ricevono gli stessi benefici degli altri richiedenti asilo: 607,75 euro al mese per i single e alloggio in un centro di accoglienza.
Non esiste un percorso speciale come in Germania. Dall'inizio della guerra, circa 200mila ucraini hanno invece fatto richiesta di asilo in Italia, secondo l'Unhcr. La maggior parte di loro (circa 170mila) vi risiede ora con lo status di protezione temporanea.
Questo status consente ai rifugiati ucraini di accedere al mercato del lavoro, al sistema scolastico, ai programmi di formazione professionale e all'assistenza sanitaria. Fino ad aprile 2025, i rifugiati ricevevano un assegno di mantenimento fino a 300 euro ma tale misura è scaduta. I rifugiati privi di alloggio hanno diritto a vivere in sistemi di accoglienza decentralizzati, alberghi o istituzioni religiose.
Circa 375mila rifugiati ucraini vivono attualmente nella Repubblica Ceca , come riportato da Radio Praga International citando dati del ministero degli Interni. Secondo il governo ceco, essi contribuiscono all'economia del Paese per circa un miliardo di corone (circa 40 milioni di euro).
Secondo il rapporto, circa 130mila ucraini hanno trovato infatti un lavoro legale nella Repubblica Ceca e altri hanno presentato domanda d'impiego. "In generale, circa il 70 per cento degli ucraini che vivono nella Repubblica Ceca ha un lavoro", ha dichiarato a Radio Praga International il ministro degli Interni Vit Rakusan.
In Polonia , circa il 65 per cento dei rifugiati ucraini ha un lavoro, circa il doppio rispetto alla Germania secondo dati del 2024. Uno dei motivi è presumibilmente la riduzione delle barriere linguistiche: il polacco e l'ucraino sono molto più vicini tra loro rispetto al tedesco e all'ucraino.
Inoltre, stando a media locali, circa 1,5 milioni di ucraini erano già impiegati in Polonia prima dell'inizio della guerra, fornendo una rete di assistenza ai nuovi arrivati.
La Bulgaria è solo un Paese di transito per gli ucraini
Circa 125mila ucraini sono stati accolti nei Paesi Bassi e hanno diritto al cosiddetto Leefgeld, un'indennità per coprire il costo della vita che ammonta in media a 315 euro al mese per persona.
Quanto al Belgio, dopo l'inizio dell'invasione russa è stato decido di concedere una protezione temporanea ai profughi ucraini, secondo l'Ufficio del lavoro della Comunità di lingua tedesca del Belgio.
Nel Paese i rifugiati ricevono la copertura sanitaria obbligatoria e un'assistenza sociale statale. I single prendono 1.288,46 euro, mentre i nuclei familiari con due persone 858,97 euro ciascuno, le coppie con figli un totale di 1.741,29 euro.
Inoltre, vengono concessi sussidi per l'abbigliamento, l'elettricità, il cibo e i mobili. Lo status di protezione è stato prorogato fino al 4 marzo 2026. Dall'inizio della guerra, circa 66mila ucraini hanno trovato rifugio in Belgio.
La Bulgaria è più che altro un Paese di transito per i rifugiati dall'Ucraina, essendo il più povero Stato dell'Ue. Dall'inizio della guerra ha accolto circa 3,4 milioni di ucraini, tuttavia solo circa 60.800 rifugiati risultavano ancora in Bulgaria nel novembre 2024.
Di questi, circa 14mila avevano un lavoro retribuito. I rifugiati ucraini sono autorizzati a lavorare in Bulgaria e ricevono un'indennità una tantum di 806 euro.
Tra i Paesi europei che non fanno parte dell'Ue, la Norvegia ha accolto circa 85mila rifugiati ucraini grazie alla protezione collettiva inizialmente concessa. La situazione sta cambiando dopo che, lo scorso aprile, il governo di Oslo ha classificato l'Ucraina occidentale come sicura, motivo per cui le procedure di asilo saranno esaminate in modo più rigoroso.
Secondo un rapporto di Deutschlandfunk, in Norvegia i rifugiati sono ospitati in centri di accoglienza e coloro che trovano un lavoro a tempo pieno e partecipano a un programma di inserimento possono aspettarsi di ricevere un sostegno di 20mila euro all'anno, che può essere utilizzato, tra l'altro, per acquistare un appartamento.