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L'Italia al 3% di rapporto deficit-Pil già nel 2025, dice governo, un anno prima del previsto

FILE. Il primo ministro italiano Giorgia Meloni parla dopo un incontro con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune a Villa Pamphilj a Roma. 23 luglio 2025.
FILE. Il primo ministro italiano Giorgia Meloni parla dopo un incontro con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune a Villa Pamphilj a Roma. 23 luglio 2025. Diritti d'autore  AP/Gregorio Borgia
Diritti d'autore AP/Gregorio Borgia
Di Doloresz Katanich
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Secondo il governo di Giorgia Meloni, il deficit pubblico scenderà alla soglia del 3% rispetto al Pil già quest'anno, riportando l'Italia in linea con le regole finanziarie dell'Unione Europea e chiudendo la procedura di infrazione per deficit eccessivo

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L'Italia prevede che il suo deficit di bilancio nel 2025 sarà pari a circa il 3 per cento del Pil, in calo rispetto alla precedente previsione del 3,3 circa e dunque il linea con le regole europee.

Questo secondo il documento programmatico di finanza pubblica, presentato giovedì del governo al Parlamento, che mostra che le entrate fiscali sono state maggiori del previsto, migliorando così il saldo di bilancio.

Se i numeri finali saranno confermati, ciò significa che la terza economia dell'Ue potrebbe uscire dalla procedura per deficit eccessivo prima del previsto.

In precedenza, ad aprile, il governo italiano aveva previsto che il deficit sarebbe sceso solo di un punto percentuale rispetto dal 3,4 per cento del 2024.

L'Ue avvia la procedura per deficit eccessivo contro i Paesi che non rispettano le regole fiscali del blocco e superano il limite del 3 per cento nel rapporto deficit/Pil. I governi sotto procedura non possono approvare tagli fiscali e devono contenere le spese a un livello sostenibile, per salvaguardare la stabilità fiscale dell'Eurozona.

Bruxelles ha in corso procedure anche nei confronti di Francia, Austria, Belgio, Ungheria e Polonia. L'Ue valuterà i dati finali per ciascun Paese, compresa l'Italia, nella primavera del 2026.

Le prospettive fiscali dell'Italia stanno migliorando da mesi, un fatto riconosciuto anche dalla presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde.

"L'Italia sta facendo sforzi di bilancio molto seri oggi e probabilmente uscirà dalla (procedura Ue), arrivando presto a un deficit del 3 per cento, ha dichiarato Lagarde il mese scorso.

A settembre, l'agenzia di rating Fitch Ratings ha portato il debito a lungo termine dell'Italia a BBB+ da "BBB, con prospettive stabili, riflettendo "una maggiore fiducia nella traiettoria fiscale dell'Italia".

Le sfide fiscali che l'Italia deve ancora affrontare

Rimangono tuttavia dei rischi, in quanto l'Italia è sempre alle prese con un enorme debito. Si prevede che nel 2026 il rapporto debito/Pil sarà al 137,8 per cento e a seguire un calo nel 2027 e nel 2020 al 136,4 per cento.

Il governo Meloni prevede un'espansione dell'economia dello 0,5 per cento nel 2025, dopo una crescita dello 0,7 nel 2024. Per il 2026, la proiezione è dello 0,7 per cento, anche se questo dato dipende fortemente dalla geopolitica e dalle tariffe commerciali statunitensi.

Nel nuovo anno fiscale, il governo prevede di tagliare le tasse per chi ha un reddito medio (fino a 50mila euro annui), una delle principali promesse elettorali della Meloni.

Il bilancio prevede anche un aumento della spesa per la difesa che, nei programmi, dovrebbe salire dello 0,15 per cento del Pil nel 2026, dello 0,3 per cento nel 2027 e di un ulteriore 0,5 per cento nel 2028, in linea con la richiesta Nato di aumentare progressivamente il budget per la difesa fino al 5 per cento del Pil.

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