Trump annuncia un’intesa commerciale con l’Indonesia e prepara nuove tariffe su farmaci, chip e oltre 100 Paesi, mentre esplode la tensione con il Brasile. La mossa scuote mercati e alleati globali
In una giornata densa di annunci commerciali, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha comunicato martedì la firma di un accordo commerciale con l’Indonesia, accompagnato da una serie di minacce tariffarie che potrebbero sconvolgere gli equilibri economici internazionali.
Sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha annunciato che le tariffe sulle importazioni indonesiane saranno del 19 per cento, in netto calo rispetto al 32 per cento precedentemente ipotizzato. "Loro pagheranno il 19 per cento e noi non pagheremo nulla", ha dichiarato ai giornalisti prima di salire sull'elicottero presidenziale.
L’accordo include acquisti per 15 miliardi di dollari di energia americana, 4,5 miliardi di dollari in prodotti agricoli e 50 jet Boeing, molti dei quali modelli 777. Secondo Trump, la trattativa è avvenuta direttamente con il presidente indonesiano, anche se il governo di Jakarta non ha ancora confermato pubblicamente l’intesa.
Nuove tariffe in arrivo per farmaci e chip
Trump ha poi annunciato che intende imporre nuove tariffe sul settore farmaceutico e sui semiconduttori, a partire da una aliquota bassa che aumenterà nel tempo. Le aziende farmaceutiche avranno un anno di tempo per riportare la produzione in patria, ha dichiarato il presidente, mentre le tariffe sui chip elettronici saranno strutturate in modo simile.
L’Europa osserva con preoccupazione. Oltre un terzo delle esportazioni farmaceutiche dell’Ue è diretto verso il mercato statunitense, e le nuove misure potrebbero avere ripercussioni significative sul settore.
I dazi colpiranno oltre 100 Paesi, anche africani e caraibici
Trump ha inoltre confermato l’intenzione di estendere le tariffe – fino a oltre il 10 per cento – anche a più di 100 nazioni, in particolare quelle africane e caraibiche. Lo ha riferito anche il Segretario al Commercio Howard Lutnick, specificando che si tratta di Paesi con volumi di scambio modesti, ma inclusi nella strategia dell’amministrazione per ridurre gli squilibri commerciali globali.
Secondo fonti della Casa Bianca, sono già state inviate lettere formali a una ventina di Paesi e all’Unione Europea, notificando le nuove misure a partire dal 1° agosto.
Washington apre un’indagine commerciale contro il Brasile
Parallelamente, gli Stati Uniti hanno aperto un’indagine sulle pratiche commerciali del Brasile, definendole “sleali”. L’Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (Ustr) accusa Brasilia di danneggiare le imprese americane nel commercio digitale e nei servizi di pagamento, oltre che di applicare tariffe preferenziali ad altri partner competitivi.
Nel mirino anche le politiche ambientali, la protezione della proprietà intellettuale e in particolare l’imposizione di nuove tariffe sull’etanolo statunitense. Washington ha minacciato un dazio del 50 per cento sulle merci brasiliane se non verrà raggiunto un accordo entro l’estate.
La tensione è aumentata dopo che Trump ha accusato il Brasile di “caccia alle streghe” contro l’ex presidente Jair Bolsonaro, attualmente sotto processo per il presunto tentato golpe post-elettorale del 2022.
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha risposto con fermezza, affermando che valuterà tariffe di ritorsione, aprendo lo spettro di una guerra commerciale bilaterale.