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Rischio crisi energetica: dal Giappone arrivano forniture-extra di gas

Rischio crisi energetica: dal Giappone arrivano forniture-extra di gas
Diritti d'autore  Koji Sasahara/AP
Diritti d'autore Koji Sasahara/AP
Di Euronews World
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"Siamo preoccupati per i nostri amici europei", ha dichiarato il ministro giapponese del Commercio, rispondendo alle richieste di soccorso di Usa e Unione europea e al rischio di una crisi energetica causata dalla vicenda Ucraina-Russia

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Il Giappone ha deciso di dirottare molti suoi carichi di gas naturale liquefatto (LNG) verso l'Europa, in risposta alle richieste di soccorso degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, nel bel mezzo della preoccupazione (anche energetica) per la vicenda Russia-Ucraina.

Le spedizioni-extra da parte di navi-cisterna di aziende private nipponiche dovrebbero arrivare in Europa in marzo, ha fatto sapere il ministro giapponese del Commercio Koichi Hagiuda, rivolgendosi all'ambasciatrice dell'Ue a Tokyo Patricia Flor.

"Sentiamo il bisogno di allinearci con i Paesi con cui condividiamo gli stessi valori"

Il quantitativo di gas messo a disposizione dal Giappone per l'Europa non è stato reso noto. Lo stesso Giappone, peraltro, vive un momento difficile dal punto di vista energetico e le sue riserve non sono così ampie. 
Il soccorso giapponese va, quindi, interpretato soprattutto come un "beau geste" nei confronti dei partner europei. 

"Il Giappone si è assicurato finora abbastanza gas naturale liquefatto per soddisfare la domanda interna, anche se non è in abbondanza. Mentre la situazione internazionale si sta sviluppando, nel caso dell'Ucraina, il Giappone ha bisogno di allinearsi con i Paesi del G7, specialmente quelli con cui il Giappone condivide gli stessi valori".
Koichi Hagiuda
Ministro del Commercio - Giappone
Screengrab
Koichi Hagiuda, ministro del Commercio giapponese. Screengrab

Gli Stati Uniti e gli alleati europei hanno promesso sanzioni politiche e soprattutto economiche a Mosca se la Russia muoverà i suoi militari in territorio ucraino, ma una crisi energetica può essere una potenziale e grave  conseguenza, nel caso la Russia interrompesse le proprie forniture di gas naturale all'Europa.

Del resto, i dati parlano chiaro: il 40% delle importazioni di gas naturale dell'Unione europea e quasi un terzo delle importazioni di petrolio greggio provengono dalla Russia.

Borrell: "La questioni energetiche sono centrali in questa crisi"

Il commento di Josep Borrell, Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri: 
"Oggi il nostro ambiente è caratterizzato dalla turbolenza geopolitica nel contesto della crisi della Russia e dell'Ucraina e le questioni energetiche sono centrali in questa crisi, perché la Russia non esita a utilizzare queste forniture energetiche, cosi importanti per l'Europa, come leva per passi avanti geopolitici".

Screengrab
La dichiarazione di Josep Borrel. Screengrab

Biden intransigente

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato categorico, lunedì scorso, incontrando a Washington il Cancelliere tedesco Olaf Scholz: chiudere il controverso gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia all'Europa, se Mosca invaderà l'Ucraina.

Meno convinto Scholz, che ha tuttavia promesso di appoggiare la politica "intransigente" della Casa Bianca.

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