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Banca mondiale, crescita al ribasso: "si rischia un brusco atterraggio"

Banca mondiale, crescita al ribasso: "si rischia un brusco atterraggio"
Diritti d'autore  Andrew Harnik/AO
Diritti d'autore Andrew Harnik/AO
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il rallentamento, già in previsione dopo il rimbalzo del 2021, potrebbe essere più brusco del previsto. Le cause? Nuovi focolai Covid e allentamento del sostegno al reddito

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La crescita globale va di nuovo a singhiozzo: a dirlo è la Banca mondiale, che ha appena rivisto al ribasso le prospettive per l'anno corrente.

Una situazione che secondo gli analisti è figlia del combinato disposto tra l'impennata di infezioni Covid - che sta di nuovo decimando manodopera e settore logistico - e la riduzione delle misure di sostegno al reddito da parte dei governi.

"Il covid è ancora tra noi" puntualizza Ayhan Kose, membro del practicing group della Banca Mondiale. "Stiamo vivendo l'ondata Omicron e i livelli di debito sono piuttosto alti. Abbiamo pressioni inflazionistiche. Abbiamo sfide legate al clima. Quando metti tutto questo nello spazio di manovra molto limitato delle economie emergenti o in via di sviluppo, diventa sempre più concreta la possibilità di un atterraggio brusco".

Ulteriore rallentamento

Un atterraggio che, per gli analisti della la Banca mondiale, starebbe già avvenendo: se un rallentamento era infatti già previsto - dopo il rimbalzo del 2021, quando la crescita globale è arrivata a toccare il 5,5 per cento - le stime per il 2022 sono ora ribassata al 4.1 per cento, rispetto al 4.3 stimato lo scorso giugno

Proporzioni che restano praticamente identiche nell'area euro, dove la crescita - dopo il 5.2 registrato l'anno scorso dovrebbe ora contrarsi al 4.2 per cento .

Le economie emergenti e in via di sviluppo dovrebbero crescere collettivamente del 4,6% quest'anno, dopo il 6,3% del 2021.

Crescita sulle montagne russe

L'arrivo di COVID-19 all'inizio del 2020 ha profondamente intaccato la produzione economica globale. L'economia del pianeta si è ridotta del 3,4% nel 2020. Gli aiuti massicci dei governi e i tassi d'interesse molto bassi applicati dalle banche centrali - ai quali si è poi aggiunto il lancio dei vaccini - hanno innescato una ripresa inaspettatamente forte l'anno scorso.

Ma la velocità del rimbalzo ha colto di sorpresa le imprese, che si sono affrettate a reperire materie prime e forniture per soddisfare la rinnovata domanda dei clienti, oltre a navi, treni e camion per trasportarle. Negli Stati Uniti, in particolar modo, le aziende hanno faticato a trovare lavoratori per riempire i posti di lavoro vacanti.

Un primo risultato è stato il più alto tasso d'inflazione globale dopo la crisi del 2008. Le banche centrali stanno riducendo il sostegno alla crescita economica e hanno preso in considerazione l'aumento dei tassi di interesse per combattere l'aumento dei prezzi.

"L'economia mondiale sta affrontando contemporaneamente COVID-19, inflazione e incertezza politica, con la spesa del governo e le politiche monetarie in un territorio inesplorato", ha detto in proposito il presidente della Banca Mondiale David Malpass.

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