Corso accelerato sulla cosiddetta "gig economy", l'"economia del lavoretto"
Che cos'è il lavoro sulle piattaforme digitali?
Il lavoro sulle piattaforme digitali si ha quando delle persone forniscono servizi specifici organizzati attraverso una piattaforma digitale che le connette con i clienti.
Può trattarsi di un'app basata sulla geolocalizzazione, che assegna lavori come consegna di cibo, taxi, o servizi idraulici, o di piattaforme web che subappaltano lavori come traduzione o progettazione grafica.
Un modello che è quintuplicato nell'ultimo decennio.
Che cos'è la gig economy?
Il lavoro su piattaforma è anche noto come gig economy ("economia del lavoretto") perché i lavoratori sono pagati a prestazione anziché a ore.
È un modello positivo?
Le piattaforme creano nuove opportunità di lavoro, al di là delle frontiere, consentendo di lavorare da qualsiasi luogo in qualunque momento. Durante la pandemia hanno rappresentato un'opportunità per le persone che avevano perso il lavoro.
Le aziende, dal canto loro, hanno accesso a personale su richiesta 24 ore su 24.
Allora qual è il problema?
Il problema sono le difficoltà a garantire condizioni di lavoro accettabili, retribuzioni corrette e trattamento equo da parte degli algoritmi.
Con un modello di lavoro così nuovo, la maggior parte dei governi non è ancora al passo con la legislazione. Una questione importante è se i lavoratori debbano o meno essere considerati dipendenti con tutte le protezioni sociali che ne derivano.
Che cosa c'è in cantiere?
L'Ue ha avviato una consultazione con i partner sociali sui diritti dei lavoratori delle piattaforme, invitando sindacati e organizzazioni imprenditoriali a trovare un accordo. Se non ci riusciranno, la Commissione legifererà sulla questione entro la fine del 2021.