I più colpiti le donne, nonostante rappresentino la maggioranza degli operatori della sanità, e i giovani; l'OCSE esorta i governi a sostenere l'economia per evitare la crisi sociale
"Minimizzare il rischio di una recessione prolungata e di perdere una generazione di giovani le cui prospettive occupazionali sono compromesse", fare di tutto per evitare questo scenario, sostenere il reddito, perché la crisi economica non diventi anche una crisi sociale.
Queste le raccomandazioni dell'OCSE che ha presentato i dati, in prospettiva, sulla disoccupazione nel 2020: salirà di 4 punti rispetto alla fine del 2019, raggiungendo il 9, 4 % in media in tutta l'area OCSE, con punte di 12, 4 % in Italia.
Numeri vicini al picco registrato nel 2008, sempre che non arrivi una seconda ondata di Covid, in questo caso sarebbe anche peggio.
Evitare la crisi sociale
Il segretario generale dell'OCSE, Angel Gurrìa ha esortato tutti ad applicare politiche macroeconomiche favorevoli all'attività economica durante tutta la crisi, i freddi numeri nascondono storie e drammi "Non trasmettono - ha detto Gurria - le enormi difficoltà implicate da un aumento della disoccupazione di questa portata. Significa sprofondare in massa nella povertà, fallimenti personali".
L'Italia è uno dei Paesi più colpiti, scrive l'OCSE, con un numero di richieste di ammortizzatori sociali, mai così elevato. A rimetterci, in generale, sono secondo le statistiche i giovani e le donne.
I primi privati della possibilità di entrare nel mondo del lavoro i primi, estromesse le seconde, nonostante le donne rappresentino il 90 % degli operatori sanitari nell'area OCSE secondo i numeri hanno subito molto di più la disoccupazione.
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