Il piano sociale annunciato dalla direzione di Airbus prevede numerosi tagli di posizioni lavorative anche in Francia: in totale, entro un anno si pensa a 15mila esuberi
Il piano sociale annunciato dalla direzione di Airbus prevede poco più di 3.500 tagli di posti di lavoro solo a Tolosa (dei 5.000 previsti in Francia), secondo quanto ufficializzato dai sindacati.
Il gruppo si prepara a ridurre il personale sino all'11% della forza lavoro totale, per un totale di circa 15mila posti entro l'estate del 2021.
"Il nostro piano sociale deve anche essere economicamente valido - dice Thierry Baril, Direttore Risorse umane - siamo di fronte ad una situazione molto grave in cui Airbus è in una fase di adattamento non solo per quanto riguarda la forza lavoro, ma nei confronti di un nuovo mondo che purtroppo continuerà per mesi e anni".
Il Governo francese, intanto, esorta Airbus ad effettuare il minor numero possibile di licenziamenti forzati, mentre i sindacati transalpini e tedeschi affermano che i tagli rappresentano una "linea rossa".
"I negoziati sono regolati dalla legge - dice il coordinatore sindacale Jean-François Knepper - dureranno almeno quattro mesi e faremo proposte forti: ci sono delle possibilità, questa è una crisi ciclica, del resto Airbus è una solida compagnia con un solido portafoglio ordini".
Oltre 5.000 posti saranno tagliati in Germania, circa 1.700 invece gli esuberi nel Regno Unito, 900 in Spagna e 1.300 negli altri siti mondiali del gruppo.
Airbus lascia comunque qualche spiraglio circa il ridimensionamento dei tagli previsti, in cambio di programmi di lavoro e ricerca finanziati dal Governo.
Stando a una dichiarazione rilasciata giorni fa dal CEO, Guillaume Faury, alla stampa tedesca per il 2020 e 2021 produzione e consegne subiranno una frenata di circa il 40% rispetto ai piani originali.
Solo nel 2025 si tornerà a standard normali di produzione, ma già alla fine del 2021 si recupererà tutta la produzione arretrata.