Egitto, negoziati con l'Fmi per un prestito da 12 miliardi

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Dodici miliardi di dollari in tre anni per risollevare l’economia.

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Dodici miliardi di dollari in tre anni per risollevare l’economia. E’ quanto spera di ottenere l’Egitto, che sta negoziando un prestito con il Fondo monetario internazionale. Una missione dell’istituto è al Cairo dal 30 luglio per discutere degli aiuti finanziari.

An IMF loan could help Egypt's economy get back on track if Egyptians will give it a chance. https://t.co/79luAv8cc5pic.twitter.com/SQSJBDvdTX

— Stratfor (@Stratfor) 2 agosto 2016

Il prestito, secondo il governo, sarà utilizzato per coprire il deficit di bilancio – Il disavanzo ha toccato il 13 per cento – e ridarà fiducia agli investitori stranieri. “In Egitto oggi la politica e le norme giuridiche non sono in grado di attrarre capitali esteri, quindi, anche se il Fondo monetario ha approvato questo prestito da 12 miliardi di dollari nell’arco di tre anni, ciò non significa che gli investitori stranieri faranno a gara per affluire in Egitto, ci manca una legislazione adeguata e anche le infrastrutture”, sostiene l’esperto finanziario Mohammed Alnajar.

In Egitto per colpa della crisi sono scese le rimesse provenienti dagli emigrati, per colpa del terroismo sono calate le entrate derivanti dal turismo e il cambio nei confronti del dollaro è peggiorato, cosa che ha fatto aumentare i prezzi dell’import.

#Egitto: Settore turistico crolla a picco, -60% rispetto al 2015. #Turismo#Economia#Africahttps://t.co/pz7GIiUBk9pic.twitter.com/XGntIU3WKV

— Nigrizia (@nigrizia) 29 luglio 2016

“I clienti spendeno meno soldi, acquistano soltanto i beni di prima necessità per sopravvivere, mentre hanno smesso di comprare un sacco di altri prodotti a causa dei crescenti tassi di cambio del dollaro, che ha causato un aumento dei prezzi. Questo negativo effetto è normale”, dice Yaser Abdulallah, imprenditore.

La sterlina egiziana è scambiata sul mercato nero. Il governo di recente ha chiuso dozzine di uffici che praticano un tasso di cambio non ufficiale.

La terza economia più grande dell’Africa potrebbe svalutare la sua moneta per la seconda volta quest’anno: all’inizio di luglio la banca centrale ha detto che un ulteriore deprezzamento favorirebbe le esportazioni.

Gli egiziani sono in attesa dell’esito dei negoziati del governo con l’Fmi. Sperano che tutto andrà bene e che il prestito farà risollevare un’economia che sta diventando sempre più problematica ogni giorno. Ma molte persone hanno paura delle condizioni che potrebbero essere imposte.

Sisi's tough economic measures:
Privatisations of state-owned companies
Subsidy cuts
Tax reformshttps://t.co/dmFORY70Nk

— Middle East Eye (@MiddleEastEye) 2 agosto 2016

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