Banche centrali in allerta per le conseguenze di un’eventuale Brexit.
Banche centrali in allerta per le conseguenze di un’eventuale Brexit. Dopo gli ultimi allarmi arrivati dagli istituti di Svizzera e Giappone, tocca a Mario Draghi e Janet Yellen ribadire il concetto.
“La Banca centrale europea è pronta a qualsiasi eventualità”
Il capo dell’Eurotower, nella sua relazione davanti al Parlamento europeo a Bruxelles, ha parlato ancora una volta dei rischi legati al voto di giovedì. Ma si è affrettato a sottolineare che “la Bce è pronta a qualsiasi scenario che possa risultare dal referendum britannico sull’Unione europea”. Qualcuno chiede se esista un piano d’emergenza. “Ci sono intense consultazioni tra tutte le banche centrali del mondo e il Fondo monetario. Ma nessun piano o cose del genere, nessun impegno di sorta …”, risponde Draghi.
Anche oltreoceano l’appuntamento con il referendum del 23 giugno è visto con timore. A dirlo è la governatrice della Federal Reserve Janet Yellen nella sua audizione semestrale al Senato: “Un’eventualità che potrebbe cambiare l’umore degli investitori è l’imminente referendum nel Regno Unito. Un voto per uscire dall’Unione europea potrebbe avere ripercussioni economiche significative. Il nostro comitato osserva con attenzione tutte le dinamiche finanziarie ed economiche globali e le loro implicazioni per l’attività economica nazionale, il mercato del lavoro e l’inflazione”.
“La Brexit potrebbe avere ripercussioni economiche significative”
Secondo la Fed le possibili conseguenze di un’eventuale Brexit includono un’impennata del dollaro, dato che gli investitori si dirigerebbero in massa verso attività-rifugio come la banconota verde.