Finisce con il patteggiamento in California il caso che ha visto Uber accusato di aver ingannato i clienti sul controllo dei propri conducenti
Finisce con il patteggiamento in California il caso che ha visto Uber accusato di aver ingannato i clienti sul controllo dei propri conducenti.
L’azienda di servizio automobilistico con prenotazione via smartphone pagherà 10 milioni di dollari, quasi nove milioni di euro.
Dovrà versare altri 15 milioni di dollari nel caso di mancato rispetto dei termini dell’accordo nei prossimi due anni.
Uber era accusato di effettuare controlli meno approfonditi sull’identità e sul passato degli aspiranti autisti rispetto a quelli compiuti sui tassisti tradizionali.
I procuratori di Los Angeles e San Francisco, responsabili del dossier, avevano anche stilato una lista di 25 persone con condanne giudiziarie che lavoravano per Uber.
La denuncia riguardava anche le corse effettuate da e per gli aeroporti senza permesso.