L'introduzione dell'euro è stata oscurata dal caos politico interno: il governo bulgaro si è dimesso all'inizio del mese sulla scia delle proteste nazionali contro la corruzione, lasciando il Paese senza un bilancio concordato per il prossimo anno
Il giorno di Capodanno, la Bulgaria completa ufficialmente la sua integrazione con l'Ue ed entra nell'eurozona.
Il Paese balcanico di 6,4 milioni di abitanti abbandonerà la sua moneta nazionale, il lev e diventerà il 21esimo Paese europea ad adottare la moneta unica.
I sostenitori dell'adozione dell'euro considerano la mossa come uno dei maggiori successi del Paese dalla transizione della Bulgaria da un'economia di tipo sovietico al libero mercato nel 1989.
"Sono chiaramente felice. La Bulgaria fa parte del continente europeo ed è un membro a pieno titolo dell'Unione europea; ha un posto tra le altre nazioni europee sviluppate e democratiche. Sono convinto che l'introduzione dell'euro contribuirà alla prosperità a lungo termine del nostro Paese e sarà nell'interesse delle generazioni future", ha dichiarato un uomo di Sofia, la capitale bulgara.
L'ingresso nell'eurozona in un periodo di instabilità politica
L'introduzione dell'euro è stata oscurata dal caos politico interno: il governo bulgaro si è dimesso all'inizio del mese sulla scia delle proteste nazionali contro la corruzione, lasciando il Paese senza un bilancio concordato per il prossimo anno.
Ciò ostacola le riforme strutturali e i piani di crescita economica, nonché l'assorbimento dei fondi europei, di cui uno degli Stati membri più poveri dell'Ue ha estremo bisogno.
Gli economisti ritengono che l'adesione all'euro non porterà cambiamenti significativi all'economia bulgara nel breve termine, perché la corruzione e la mancanza di uno Stato di diritto freneranno il Paese e potrebbero impedirgli di sfruttare appieno le opportunità offerte dall'adesione all'eurozona.