Il primo ministro ungherese in visita da Papa Leone e dalla premier Meloni. A Repubblica e Messaggero dice che si recherà presto a Washington per chiedere a Trump di fare marcia indietro sulle sanzioni alla Russia
"L'Unione europea non conta nulla. Donald Trump sbaglia su Putin, andrò da lui per fargli togliere le sanzioni alla Russia". Parole del Viktor Orbán, raccolte lunedì da Repubblica e dal Messaggero durante la sua visita a Roma, dove il primo ministro ungherese ha incontrato Papa Leone e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L'Europa è totalmente fuori dai giochi", ha affermato Orbán, aggiungendo che "presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio".
"Cercheremo di trovare una via d'uscita, soprattutto per l'Ungheria", ha detto.
Intercettato a seguito dell'incontro con il Pontefice in Vaticano, a proposito dell'incontro con Meloni, Orbán ha detto che "il punto importante è il futuro dell'economia europea, perché sulla guerra resta ben poco da fare".
Il vertice con la premier si è poi svolto durante il pomeriggio ed è durato un'ora circa.
Dopo il picchetto d'onore e l'esecuzione degli inni nazionali dei due Paesi, ha preso avvio l'incontro bilaterale tra i due leader, terminato dopo circa un'ora senza dichiarazioni alla stampa.
Prima dell'arrivo del leader ungherese in piazza Colonna, +Europa ha organizzato un flash mob di protesta con dei cartelli che recitavano "Orbán you are not welcome", "Mettiamo il veto a Orbán" e "Dittatori con i nostri soldi".
Cosa si sono detti Meloni e Orbán
"Il colloquio ha consentito di mettere a fuoco le prospettive delle relazioni bilaterali e di avere uno scambio di vedute sui principali temi dell'attualità internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Ucraina, agli sviluppi in Medio Oriente e all'agenda europea", ha reso noto il governo in una nota.
Tra i temi affrontati "anche le iniziative per una gestione efficace e innovativa dei flussi migratori" e le "opportunità offerte dallo strumento europeo Safe, valutando possibili sinergie tra Italia e Ungheria a sostegno delle rispettive capacità industriali e tecnologiche", riferisce ancora la nota di Palazzo Chigi al termine dell'incontro.
Il ministro degli Esteri ungherese ha confermato che Orbán sarà ricevuto da Trump la prossima settimana.
L'ambasciatore statunitense presso la Nato, Matthew Whitaker, ha dichiarato gli scorsi giorni che gli Stati Uniti si aspettano che Paesi come l'Ungheria "sviluppino e attuino un piano" per "svincolarsi" dalle fonti energetiche russe, secondo quanto riporta Fox News.
La Casa Bianca ha imposto sanzioni alle due maggiori compagnie petrolifere russe, Rosneft e Lukoil, dopo la cancellazione del vertice Trump-Putin a Budapest.
Trump aveva già minacciato Mosca di imporre sanzioni se non avesse preso provvedimenti per portare la pace in Ucraina, ma non aveva sanzionato direttamente Mosca, ma solo alcuni Paesi che acquistano petrolio russo, motivo per cui la decisione della scorsa settimana ha sorpreso gli osservatori.
In una conferenza stampa congiunta con il Segretario Generale della Nato, Mark Rutte, Trump ha affermato che "il tempo delle sanzioni è ora".
In risposta, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha avvertito che le sanzioni potrebbero inasprire le relazioni tra Mosca e Washington.