In due occasioni nell'ultima settimana due turisti sono stati denunciati per aver tentato di portar via dei piccoli reperti dal sito archeologico di Pompei
Doppio allarme furti nel sito archeologico di Pompei. Le autorità italiane hanno denunciato due turisti stranieri, un cittadino polacco e uno statunitense, sorpresi in due episodi distinti, ma avvenuti a distanza di appena quattro giorni, mentre cercavano di lasciare il parco con reperti prelevati dagli scavi.
Il primo caso ha riguardato un uomo polacco di 40 anni. Era stato bloccato all'uscita di piazza Esedra con cocci e frammenti nello zaino, raccolti nei pressi dell'Anfiteatro. Il 40enne si è giustificato affermando di non essere a conoscenza che l'azione fosse illegale.
Pochi giorni dopo, un turista americano è stato individuato in Via delle Ginestre mentre raccoglieva pietre. Fermato dai Carabinieri allertati da una guardia giurata (a sua volta avvisata da un altro visitatore), lo statunitense ha tentato di giustificarsi, dichiarando: "Volevo portarle a casa come ricordo, sono per la mia collezione".
In entrambi i casi, gli oggetti sono stati recuperati e restituiti alla direzione del Parco archeologico. I militari dell'Arma hanno rimarcato in una nota la "stretta collaborazione tra direzione del Parco, personale della sicurezza e carabinieri", fondamentale per sventare i tentativi di furto di materiale storico.
Un episodio simile era stato già registrato lo scorso agosto. Un 51enne scozzese era stato sorpreso con uno zaino contenente sei frammenti di pietra e un mattone prelevati dall'antico sito romano.
Secondo l'articolo 625 del codice penale italiano, chi ruba oggetti di questo tipo reclusione da due a sei anni e della multa da euro 927 a 1500 euro per furto aggravato.
Il mito della maledizione di Pompei
I reperti rubati a Pompei sono "maledetti"
Sui furti al sito di Pompei si è diffuso negli anni un mito. Si crede infatti che chi ruba i manufatti sia maledetto per la vita, al punto che un numero considerevole di oggetti è stato restituito negli anni, insieme con da lettere di scuse.
Nel 2020, una visitatrice ha rispedito dei manufatti che aveva preso da Pompei, insistendo che gli oggetti erano "maledetti" e all'origine di gravi problemi economici e di salute.
La turista canadese pentita ha spiegato che la sfortuna aveva "tormentato" lei e i suoi parenti, da quando aveva sottratto due pezzi di un mosaico, un frammento di ceramica e parti di un'anfora dal parco durante il viaggio di 15 anni prima.